La politica italiana si indigna sull'Afghanistan ma evita di ricordare che cosa è possibile fare fin da subito per gli afgani
La politica italiana ha espresso le sue sentenze sulla situazione afgana... accusando gli Usa, più o meno dichiaratamente, di aver abbandonato quel popolo al loro destino.
Persino l'americanissimo Renzi ha affermato che Biden ha sbagliato!«Un errore storico - ha detto il senatore del contado fiorentino, citando poi una dichiarazione razzista di Churchill -. Rispetto ma non condivido la posizione di Biden, in linea con Trump che per primo voleva l'accordo coi talebani. Con loro è impossibile. Un secolo fa Churchill definì i membri della tribù Talib "feroci come le tigri ma meno puliti; altrettanto pericolosi ma meno aggraziati". Non è cambiato molto. Piango pensando alle donne di Kabul che saranno private di ogni diritto. Come può il mondo libero tollerare una sconfitta di tali proporzioni?»
Anche per Enrico Letta il giudizio è negativo:«La fuga da Kabul e il dramma di un popolo. Un ventennio di scelte sbagliate per l'Afghanistan di cui anche noi purtroppo siamo stati parte. L’Occidente esce a pezzi. E siamo solo all’inizio nel conto dei disastri».
Il coraggiosissimo Matteo Salvini, una delle massime espressioni contemporanee dei teorici dell'italicissimo "armiamoci e partite", ha sentenziato:«La viltà dei governi occidentali aiuta i terroristi islamici, nemici della civiltà e della libertà. Combatterli e annientarli, ovunque e senza tregua».
Molto più prolissa, invece, l'alleata Giorgia Meloni, rimasta addirittura "sfiatata" e smemorata (il ritiro dall'Afghanistan era già stato annunciato da Trump... Biden lo ha poi confermato) da quanto sta accadendo:«Da ieri sera, l'Aeroporto di Kabul è preso d'assalto da migliaia di persone che tentano di fuggire dall'Afghanistan dopo la riconquista da parte dei Talebani. Scene che lasciano senza fiato, dalle quali trapela tutta la disperazione di un popolo abbandonato al proprio destino. Biden trasforma il disimpegno dall’Afghanistan in una fuga disordinata delle truppe americane. Inizia nel peggiore dei modi l'era del Presidente Biden. Come purtroppo temevamo».
E fuori dal coro di sì tanta ipocrisia dichiarativa va segnalata, con una certa sorpresa, la dichiarazione (seppur non certo rivoluzionaria) della ex ministra dem Roberta Pinotti: «In Afghanistan si sta consumando una tragedia umana e politica. Non possiamo girarci dall’altra parte. Le scene dall'aeroporto di Kabul sono strazianti. Persone attaccate ai carrelli degli aerei, che tentano invano di scappare dall’estremismo.Bisogna mettere in atto azioni concrete, chiare, precise e mirate. E soprattutto, bisogna farlo ora.Per questo speriamo che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu convocato oggi proceda in modo determinato verso azioni di tutela. Perché ci sono in gioco i diritti, le libertà e la vita di uomini, donne, giovani e bambini».
Infine abbiamo anche chi riesce a fare un'analisi corretta e semplice del perché di quanto sta accadendo a Kabul e di cosa può fare in concreto l'Italia già adesso. Queste le parole di Erasmo Palazzotto (Liberi e Uguali):«Le scene surreali all'aeroporto di Kabul sono immagini dolorose che spiegano meglio di ogni parola la nascente emergenza umanitaria e la fuga di massa dall'Afghanistan.Ho letto in questi giorni la presa d'atto del fallimento della guerra in Afghanistan da parte di tutto lo schieramento politico, da destra a sinistra. Mi chiedo dove fossero questi analisti ex post quando ci siamo battuti contro l’occupazione militare internazionale - che sapevamo non essere la soluzione - e contro quella guerra che ha causato decine di migliaia di morti innocenti invano: oggi possiamo dirlo senza timore di smentita.E mi chiedo anche dove saranno quando migliaia di profughi in fuga busseranno alle porte dell'Europa.Per l'Unione Europea è un'altra ennesima occasione per ripensare le politiche di protezione e accoglienza. Questa volta l’Europa non può permettersi di sbagliare. Non di nuovo».
Scommettiamo che così non sarà? Ed i primi ad opporsi saranno gli annientatori della Ghisolfa e le smemorate della Garbatella...