In Italia i giornali, si sa, sono controllati dal potere, come probabilmente accade, più o meno nel resto del mondo. Per non parlare di quei paesi dove vige la dittatura, che non ha bisogno di farsi passare per democrazia (falsa)  e dove  i giornalisti non hanno nemmeno bisogno di vestire i finti panni di liberi pensatori.

Da noi di "liberi pensatori" della carta stampata ce ne sono molti, sia a destra che a sinistra, ma alla fine ubbidiscono tutti alle stesse lobby di potere.

Uno di questi è Vittorio Feltri, sul quale non voglio soffermarmi, in quanto, ho già postato un paio dei miei scritti su fai.informazione.it  dal titolo "un italiano vero" e "un italiano vero (secondo tempo)". E poi, dopo la magra figura che il direttore di Libero ha dato di sé in "Porta a Porta", nei panni di uno dei Re Magi (gli altri due erano Padellaro e Vespa,) al cospetto del Bambino Gesù proveniente dalla grotta di Firenze, francamente non me la sento di infierire più di tanto.

Tra i "liberi pensatori", bisogna citare i famosi editorialisti del Corriere della Sera, quali Paolo Mieli, Antonio Polito, Pierluigi Battista, Ernesto Galli della Loggia, Beppe Severgnini e che dire di Angelo Panebianco (o panesecco).

 Mi vogliano scusare gli altri fenomeni del giornalismo italiano che non vengono citati, ma credetemi, siete tanti, e la mia ipertensione non mi permette di continuare nella lista.

Dimentichiamo di fare commenti sul giornalismo proposto dal quotidiano L'Unità, perché qui siamo al grottesco, genere pulp, nemmeno la Pravda ai tempi dell'Unione Sovietica era capace di ergersi, così smaccatamente, a baluardo del regime. Ora poi, con un vignettista come Sergio Staino, nominato di recente alla direzione della testata, il quadro è completo.

A Il Giornale, Alessandro Sallusti, libero da ogni condizionamento,  pubblica i suoi editoriali in base alle veline che gli porta il fedele  Dudù, il cagnolino della famiglia Berlusconi.

Massimo Gramellini , il nome top del quotidiano La Stampa, oltre ad essere il vicedirettore è così educato che ci saluta con un Buongiorno. Buongiorno che ci va di traverso dopo avere letto articoli come "Caro musulmano i tuoi fratelli adesso siamo noi".

Ma c'è un Giornalista Mimetico, che appare di sovente in televisione, sempre molto elegante, stile Bertinotti prima della conversione, apparentemente un po' timido, ma pronto alla stoccata per colpire l'avversario di turno. Il pubblico impazzisce, al limite dell'orgasmo,  quando ascolta i suoi editoriali, delle vere proprie "fatwa" contro il politico preso di mira. E gli applausi finali sono sempre scroscianti, perché lui è il vendicatore dei torti subiti dal popolo. E' lui che denuncia i truffatori della classe politica, lui è come Zorro.

Bene, voi direte,  qualcuno che è fuori dalle lobby di potere, finalmente un giornalismo sano, pulito, che non guarda in faccia nessuno, a difesa della vera verità.

Questo paladino della carta stampata, è stato capace di spendere milioni di parole (forse miliardi) su quel caso in cui un politico era coinvolto con una minorenne,  con donne a pagamento, e tanto tanto altro, tutto il sesso minuto per minuto. Anni e anni in cui il nostro Giornalista Mimetico, alla ricerca della pura verità, è stato capace di sbattere il mostro in prima pagina, con dettagli di prima scelta.

 In alcune famiglie,  genitori nascondevano le copie del giornale ai propri figli, per paura che questi, leggendo questi articoli , cadessero in tentazione.

 Si il Re è nudo, la verità viene a galla con questo sano giornalismo.

E cosa dire di quegli articoli pubblicati dal nostro direttore/giornalista  in tema di immigrazione, neanche Edmondo De Amicis sarebbe riuscito a commuoverci in maniera così sconvolgente :

"Le idee non conoscono frontiere. Nascono in un posto, ma poi diventano figlie di chiunque le voglia adottare. È il caso di "Refugees Welcome", ........L’obiettivo che ci siamo dati è favorire l’ospitalità e l’accoglienza domestica dei richiedenti asilo, aprendo le case di chi risiede in Italia.....Dopo essere arrivati nel nostro Paese i rifugiati trascorrono lunghi periodi nei centri di accoglienza, dimenticando cosa significhi far parte di una comunità: “Spesso il periodo di permanenza diventa troppo lungo e mette le persone in una condizione di grande passività”, ammette. Per questo una volta riconosciuto il loro status di rifugiati, trovare ospitalità presso una famiglia rappresenta una svolta importante: “Noi lavoriamo a stretto contatto con le associazioni radicate sul territorio e riteniamo che dopo un certo lasso di tempo sia importante che i richiedenti asilo abbiano la possibilità di integrarsi davvero nel nostro Paese.Sono persone in fuga da condizioni disperate, ma a loro volta sono portatrici di talenti, cultura e capacità ."

Oltre a  fare breccia nei cuori e nelle coscienze delle persone, racconta la vera verità della storia. Contro l'Italia xenofoba, contro il razzismo. Non sono clandestini, ma richiedenti asilo. Naturalmente la colpa, è da addebitare alla destra che ha fatto delle leggi per complicare la vita del "profugo"! Poverini vengono qua da noi per lavorare, del resto anche gli italiani, con la valigia di cartone, sbarcavamo sulle coste americane!

Ma il pericolo peggiore per il Giornalista Mimetico è rappresentato da Marine le Pen, leader di un partito "orrendo"  che punta al nazionalismo, antieuropeista, antieuro,anti islamico, antitedesco, anti immigrazione, insomma antitutto. Per fortuna, in Italia,  ci sono i Cinque Stelle, partito al massimo punteggio, che va da uno a cinque, che ha intercettato i lepenisti.

Bene se qualcuno ha avuto la pazienza di arrivare fin qui per sapere il nome del Giornalista Mimetico, si sbaglia di grosso. Non ve lo dirò, altrimenti  perché si chiamerebbe Giornalista Mimetico?