Letta e i capigruppo Pd al Parlamento, Calenda e Della Vedova si sono presentati alla Camera per annunciare in una conferenza di aver trovato un'intesa per presentarsi uniti alle prossime politiche.

Un'intesa elettorale, ma anche sui contenuti che però, a quanto par di capire nelle dichiarazioni e nel documento diffuso alla stampa, sono limitati a quelli su cui era possibile trovare un'intesa? E il resto? Vallo a sapere...

"Le parti - si legge nel documento diffuso con l'annuncio dell'accordo - condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all’Europa. ...Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo fondata sui seguenti punti. Pd e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra. In questa cornice le parti riconoscono l’importanza di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin. ...Pd e Azione/+Europa si impegnano a mettere in campo le politiche pubbliche più idonee per garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile. In ambito economico e sociale, le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva Ue e una riduzione consistente del ‘cuneo fiscale’ a tutela in particolare dei lavoratori. ...I punti condivisi del programma:a) Realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea; b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità; c) non aumentare il carico fiscale complessivo; d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il Bonus 110% in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi; e) dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae".

Ma la sostanza dell'accordo sono i seggi, la loro spartizione.. quanto tocca a me e quanto tocca a te...

Nei collegi uninominali della coalizione la spartizione tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa sarà nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), togliendo dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell'alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa.

Inoltre, le parti si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza. Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati  i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, i parlamentari fuoriusciti dal M5s e Forza Italia. E già basta questa a capire il valore etico e sostanziale di tale alleanza.

Ma anche il tempo di parola in tv è stato oggetto di discussione tra Letta e Calenda:

"Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi. Le liste del Partito Democratico e di Azione/+Europa parteciperanno alla campagna elettorale guidate da Enrico Letta, frontrunner per i democratici e progressisti, e Carlo Calenda, frontrunner per Azione/+Europa e liberali".

Sinceramente come Verdi, Sinistra Italiana e Mdp Articolo 1 possano partecipare a questa alleanza che ha già evidenti non tanto i semi, quanto i frutti della discordia è un mistero inesplicabile, oltre un insulto a chiunque abbia un'idea di qualcosa di sinistra che possa caratterizzare questo Paese. 

Le circonlocuzioni eristiche di Letta e Calenda per spiegare l'inspiegabile rimarranno a futura memoria per ridicolizzare entrambi... mentre oggi, chi sembra rimasto fuori e avrebbe voluto esser dentro si consola così:

"Un polo di centro, moderato, riformista, coerente con quello che abbiamo sempre detto alle prossime elezioni ci sarà. Saremo noi.  Aspettiamo i tanti che hanno voglia di dare continuità all'agenda Draghi e non si arrendono a due coalizioni che inseguono gli estremi. Il nostro è un campo aperto, vi aspettiamo"! Ettore Rosato, Italia Viva

Invece, chi è stato messo alla porta, e non aveva certo intenzione di rientrare ha commentato l'accordo in questi termini:

"Finalmente è finita la telenovela Letta-Calenda: in bocca al lupo alla nuova ammucchiata che va dalla Gelmini dei tagli alla scuola al Pd, passando per Calenda, che non ha mai messo il naso fuori da una Ztl. Si riconoscono nell’agenda Draghi. Salario minimo LEGALE, lotta all’inquinamento e alla precarietà giovanile saranno fuori dalla loro agenda. Nessun problema, ce ne occuperemo noi". Giuseppe Conte, Movimento 5 Stelle