Luisanda Dell’Aria, Roma - Sono successi fatti, fatti oggettivi, non supposizioni, ipotesi, ma fatti.

Una manifestazione di giovani ragazzi si è trasformata in qualcosa di molto diverso, inaspettato, e ha sorpreso tutti. Ne sono sicura. Ma è difficile metterci la faccia. Solo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso esplicitamente il suo pensiero carico di sgomento, senza tuttavia muovere accuse. Le sue considerazioni non possono non essere condivisibili.

E ha preso così vita il siparietto, parole accaldate lontane però da responsabilità alcuna.

Accuse e scuse si contendono il campo da giorni. Ma i fatti sono lì, chiari, oggettivi, difficilmente confutabili.

Da dove mi viene tanta certezza? Dagli occhi che guardano.

Da dove mi viene tanta incertezza? Dalle orecchie che ascoltano il siparietto dimenarsi dietro e davanti le tende.

E mancano le parole a quelle persone che di parole ne dovrebbero avere per esprimere il proprio rammarico. I microfoni restano spenti, il silenzio regna sovrano.

Non sono state e non si devono demonizzare le Forze Dell’Ordine. Anzi, tutt’altro. Svolgono, tutti i giorni, il loro lavoro al meglio, con due soldi in tasca e una pacca sulle spalle. Può capitare lo scivolone, può capitare il fraintendimento, può capitare la paura e l’esagerata reazione. Non dovrebbe, ma può capitare. Quello che non può e non deve capitare è la mancanza di coraggio a esprimere la propria sorpresa, il proprio sgomento per quanto successo, e di rendersi immediatamente parte attiva nello scovare il come mai!

Gli uni e gli altri, che si strumentalizzano a vicenda con frasi scomposte di reciproche accuse, lasciano i ragazzi ancora più increduli degli eventi accaduti e sopportati. E noi adulti.

Sarà stato il motivo della manifestazione?

Sarà stata la convinzione con la quale tanti ragazzi esprimevano il loro sentire, le loro paure, il proprio dissenso, a esacerbare gli animi, spaventati dalle giovani idee e dalle bandiere, a rendere tumultuosa una situazione tranquilla?

Le idee hanno sempre spaventato e quando sono i giovani a esprimerle spaventano ancora di più. Loro, i giovani, non hanno paura di parlare, di esprimersi.

Il valore che è mancato, in questa brutta pagina di realtà, sull’esito della manifestazione, è una presa di coscienza da parte di tutti, governanti e governati (e nei governati c’è l’opposizione), di una assenza di capacità di dialogo, di una assenza di capacità di ascolto, di una assenza di comprensione delle idee altrui, senza spavento, senza paura di contraddirsi. Se la mia idea è diversa dalla tua non è detto che sia sbagliata, è solo diversa.

Nessuno attacca le Forze Dell’Ordine, ma qualcuno, oltre il Presidente della Repubblica, ci metta la faccia.