L'economia nazionale che langue per l'elevata tassazione, l'eccessiva burocratizzazione ed, oggi, anche per le restrizioni da contenimento del Covid-19, in questo scenario surreale ed apocalittico, va rianimata con la terapia della ripresa e dell'incentivazione, oltre che della produzione industriale anche dell'autosufficienza alimentare, vere spine dorsali dell'economia reale e dell'indipendenza nazionale.

Produzione ed autosufficienza vanno attuate anche attraverso una più efficace tutela del made in Italy che in casi di straordinaria gravità e quello attuale lo è,  può inverarsi anche attraverso l'imposizione alla grande distribuzione organizzata (supermercati ed ipermercati)  dell'obbligo di sostituzione di tutte le merci straniere con quelle italiane, prodotte nel Bel Paese e fabbricate esclusivamente con materie prime nazionali, salvaguardando in tal modo anche l'intera filiera produttiva.

La grande distribuzione organizzata che, col cui insediamento sull'intero territorio nazionale, ha monopolizzato interi settori del commercio (abbigliamento, alimentari, cartoleria, detergenza, editoria, elettronica, oggettistica, etc) ed ha causato l'estromissione dal mercato della piccola imprenditoria dei dettaglianti, e che oggi, ha pure impinguato i fatturati, essendo la maggiore beneficiaria delle restrizioni da Coronavirus, per esigenze d'interesse nazionale, potrebbe, paradossalmente, essere un importante anello di congiunzione con il mondo produttivo comunitario per un risveglio economico.

La politica riconquisti, dunque, il proprio primato sull'economia e la indirizzi alla crescita ed allo sviluppo dell'intera comunità nazionale.

Dovrebbe essere, infatti, ormai chiaro a tutti coloro che sono subissati dai debiti dei mutui, a tutti coloro che vivono la precarizzazione del lavoro, a tutti coloro che vedono crescere i profitti delle banche mentre aumentano le perdite delle aziende, a tutti coloro che sentono il fiato della possibile disoccupazione soffiare sul collo, che senza lavoro non c'è vera ricchezza e la sola ricchezza - in mano ai pochi - rappresenta la catastrofe per l'intera umanità, se non regolamentata attraverso un principio di partecipazione e collaborazione tra individui che nell'unione delle proprie specificità diventino costruttori della storia e della civiltà.

 

Arcangelo De Capua
Coord. Sud Italia MSFT