Nell'ultima nota inviata dalla Ong Sea-eye, si informa che la situazione a bordo della Alan Kurdi peggiora di ora in ora: "Ieri sera, uno dei nostri ospiti ha cercato di togliersi la vita. Gli altri ospiti e il nostro equipaggio lo hanno fermato. Questi uomini sono sfiniti. Abbiamo bisogno di un porto sicuro. Subito".
Giovedì pomeriggio, due dei 13 migranti a bordo sono stati sbarcati per ragioni mediche a Malta. La Valletta, però, si è per ora rifiutata di accogliere gli altri, nonostante il loro salvataggio sia avvenuto nella zona Sar gestita dall'isola.
In base fino a quanto finora deciso da Malta in relazione alla gestione del problema migranti, la linea di condotta del Governo è stata quella di accogliere le persone salvate in mare solo quando l'isola fosse lo scalo più vicino al punto di salvataggio, oltre al rispetto delle regole della zona Sar di competenza, anche se su quest'ultimo aspetto ci sono state in passato non poche e accese contestazioni e polemiche con i vari governi italiani.
Sea-Eye, ieri, si è rivolta all'Italia per sapere se, con il nuovo Governo, il decreto di ingresso nelle acque italiane fosse venuto meno. Roma ha risposto che nulla, per il momento era cambiato.
We have sent a request to the Italian Ministry of the Interior, whether the ban to entry and the 1.000.000€ fine would still apply under the new government.
— sea-eye (@seaeyeorg) September 5, 2019
It does.
Italy seems to continue Salvinis inhumane policy.#AlanKurdi pic.twitter.com/FQkTwXMg0u