Finalmente dopo 17 anni di occupazione abusiva e 5 milioni di danni, è arrivato l'ordine di sgombero per CasaPound. Al termine di un'indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina ha chiesto ed ottenuto dal Gip il sequestro preventivo, con riferimento al reato di occupazione abusiva, dell'immobile in via Napoleone III, sede di Casapound. Questo è il risultato di due anni di battaglie per la legalità, portate avanti dalla nostra coraggiosa sindaca Virginia Raggi assieme al nostro Vice Ministro dell’Economia e Finanza Laura Castelli. Oggi vince la legalità.
Come appare evidente, dalla dichiarazione precedente dei 5 Stelle, per il Movimento lo sgombero della sede di Casapund Italia dall'edificio al n. 8 di via Napoleone III a Roma, è anche un fatto di propaganda politica. E visti i protagonisti della vicenda, non poteva essere altrimenti.
Oggi, oltretutto, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, esprime la sua soddisfazione per la decisione dei ministeri di Difesa ed Economia, anche in base alla ricorrenza che riguarda proprio Roma:
"Oggi si festeggia il 76mo anniversario della Liberazione di Roma dalla occupazione nazi-fascista…..Ps: Ringrazio la Procura della Repubblica di Roma che ha avviato l’iter per la notifica del provvedimento di sequestro per l'immobile occupato da CasaPound a via Napoleone III in centro a Roma".
Ma CasaPound, al momento, non rischierebbe alcuno sgombero (forse), come spiega il suo fondatore, Davide Di Stefano, dal giornale del partito, il Primato Nazionale: «Lo stabile denominato “CasaPound” non sta subendo alcuno sgombero. ... Ma quindi adesso cosa succede davvero? Succede che verrà semplicemente notificato un atto ai responsabili di CasaPound, in riferimento al sequestro preventivo dell’immobile. Questo cosa comporta? Che in poche ore arriveranno i blindati e Roma verrà messa a ferro e fuoco? Probabilmente no, accadrà che lo stabile di via Napoleone III balzerà in avanti nella graduatoria stilata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza. A Roma ci sono più di 80 immobili occupati abusivamente, 23 sono da sgomberare in via prioritaria perché interessati da procedimento giudiziario. Tra i casi elencati sul sito del ministro dell’Interno si legge che tra questi rientra il “sequestro preventivo”. Insomma CasaPound balza in avanti nella classifica, insieme ad altri 23 immobili da sgomberare. Ma, almeno per il momento, non c’è uno sgombero immediato all’orizzonte. Bisognerà capire quanto la pressione politica dei 5 Stelle, nel disperato tentativo di tirare fuori dall’abisso di consensi Virginia Raggi in vista della campagna elettorale romana, potrà fare in tal senso per portare “il punto a casa”».
Quindi, non resta che attendere.