L'Europa si vaccina contro il Covid-19 e spera così di poter guardare al 2021 con ritrovata fiducia.

I due vaccini contro il  Coronavirus, prodotti  da Moderna e BioNTech-Pfizer, sono stati realizzati in tempi molto brevi da aziende che da anni già lavoravano sulla nuova tecnologia alla base della loro produzione.

Entrambi questi vaccini utilizzano come "messaggero" l'RNA (o mRNA), una delle due molecole contenenti le informazioni genetiche specifiche per ogni organismo vivente. L'altra molecola è il DNA.

Il compito del RNA è trasmettere il messaggio di vita contenuto nel DNA in modo che la cellula possa utilizzarlo per produrre tutte le proteine​​ che ci permettono di respirare, pensare, muoverci… vivere.

Mentre il DNA può sopravvivere per giorni o settimane a temperatura ambiente e si conserva addirittura per decine di migliaia di anni in alcuni fossili, l'RNA è una molecola effimera, fragile che è presente nella cellula unicamente durante lo svolgimento della sua specifica funzione e si degrada molto facilmente.

Per questo motivo i vaccini basati su mRNA, sviluppati per sconfiggere la pandemia da SARS-CoV-2, devono essere conservati a temperature fino a 80 gradi sotto lo zero. All'interno del vaccino, l'mRNA è protetto, incapsulato in sfere fatte di grassi (liposomi), simili a quelli presenti delle nostre cellule.

Una volta iniettati nel nostro corpo, i liposomi liberano l'mRNA che contiene le informazioni necessarie per produrre la proteina Spike del virus. Questa proteina normalmente viene utilizzata dal virus come una sorta di uncino, per agganciarsi alle cellule delle nostre vie respiratorie, entrare al loro interno e moltiplicarsi causando la malattia.

In tutte le nostre cellule ci sono delle piccole fabbriche, i ribosomi, che traducono l'informazione dell'mRNA in proteine. L'mRNA che si trova nel vaccino, una volta entrato nelle cellule viene letto dai ribosomi che produrranno tante copie della proteina Spike del SARS-CoV-2.

Una volta che le nostre cellule avranno prodotto la proteina Spike, questa uscirà dalla cellula e verrà riconosciuta come estranea dal sistema immunitario. L'importante è che la proteina Spike, da sola, attivi una reazione immunitaria, ma non sia in grado di provocare la malattia, perché rappresenta soltanto una piccola parte del virus.

A questo punto il sistema immunitario fa il suo lavoro, producendo le armi specifiche, gli anticorpi contro la proteina Spike del SARS-CoV-2 e le cellule della memoria. Gli anticorpi bloccheranno la proteina Spike e impediranno al virus di infettarci.

Le cellule della memoria rimarranno nel nostro corpo e serviranno a proteggerci per mesi, forse per anni, nel caso il virus ritornasse. Se noi non ci infettiamo, non possiamo nemmeno contagiare chi ci sta vicino. Quindi, il vaccino protegge ognuno di noi, ma anche gli altri.

FONTE: www.ospedalebambinogesu.it/nuovo-coronavirus-i-vaccini-a-rna-come-funzionano-e-perche-sono-sicuri


Nel nostro corpo sono presenti  alcuni enzimi chiamati  ribonucleasi,  che catalizzano l'idrolisi e quindi la distruzione dell'RNA  che non può essere introdotto pertanto come tale, ma deve essere veicolato in un certo modo. Inoltre l'mRNA possiede una carica  negativa ed è pertanto difficile attraversare la membrana plasmatica.

Ecco perché sono state usate quale mezzo di trasporto le nanoparticelle lipidiche  che garantiscono l'accesso nella cellula senza danni per l'mRNA  le nanoparticelle lipidiche (LNP). Questa struttura trasporta l'mRna  proteggendola,  grazie ad  un doppio strato lipidico. 

L'mRNA non necessita di entrare nel nucleo in quanto la sintesi proteica avviene nel citoplasma, a livello dei ribosomi: questo facilita la sua attività.


L'Aifa qualche giorno fa, per dissipare a tutti alcuni dubbi sui vaccini, ha pubblicato 35 domande ed altrettante risposte che è possibile leggere qui: