A Bologna un deputato di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami, insieme a un consigliere dello stesso partito, gira un video mostrando tutti i cognomi degli stranieri residenti nelle case popolari del quartiere della Bolognina e lo pubblica sui social. Anticipando le prevedibili e legittime rimostranze circa la violazione della privacy dei residenti, Bignami ha dichiarato che "non ce ne frega assolutamente nulla, perché se stai in un alloggio popolare e c'è il tuo nome sul campanello bisogna che ti metta nell'ottica che poi qualcuno può andare a vedere". Secondo il Bignami-pensiero, nel momento in cui ottieni un alloggio popolare autorizzi chiunque a segnalare al mondo intero dove abiti. Ovviamente il video mostrava gli stranieri, perché l'intento del deputato era quello di dimostrare come nell'assegnazione degli alloggi popolari siano penalizzati gli italiani.

Non servirebbe neanche dirlo, ma il ragionamento di Bignami fa acqua da tutte le parti. Gli assegnatari di una casa popolare, italiani o stranieri che siano, partecipano a una gara con tanto di graduatoria, e una volta rientrati tra gli aventi diritto ricevono qualcosa che la legge gli riconosce. Se qualcuno, e un deputato non fa eccezione, ha elementi concreti per poter affermare che ci siano stati degli imbrogli, non deve girare i video, ma deve fare una denuncia e lasciare che se ne occupi chi in Italia è tenuto a fare le indagini. Bignami ovviamente non ha fatto alcuna denuncia, questo perché non ha elementi per sapere o anche solo sospettare che ci siano stati imbrogli, semplicemente gli dà fastidio che a persone di origine straniera, ma residenti in Italia, siano riconosciuti i diritti che spettano a tutti i cittadini italiani. Quello di Bignami non è perciò un sospetto, ma è razzismo; non c'è da stupirsi, visto che il deputato è un fascista.

Non è solo la vicenda di Bologna a far inorridire in questi giorni. Ad Alessandria una donna si è rifiutata di far sedere accanto a lei una bambina di colore, cedendo solo dopo l'intervento della consigliera comunale PD Vittoria Oneto, che era lì presente e ha denunciato l'accaduto. Un altro episodio di razzismo, che si aggiunge ai cori beceri rivolti nello scorso fine settimana a Balotelli e a Lukaku, seguiti poi dalle vergognose dichiarazioni del capo ultas veronese e all'omertà dei tesserati e della società Hellas Verona, che hanno finto di non sentire.

Fascismo e razzismo dilagano e ormai sono fortemente presenti anche nelle istituzioni. A Predappio il Comune ha negato il finanziamento per la partecipazione di uno studente al Treno della Memoria, che porta gli in pellegrinaggio (mai dirò in gita!) ad Auschwitz. Secondo il sindaco, il Treno della Memoria è "di parte" e fa conoscere solo una parte della storia, poi come sempre fanno i fascisti ha tirato in ballo le foibe e il Muro di Berlino. Se la motivazione fosse davvero quella dichiarata dal sindaco, il suo comune avrebbe potuto benissimo finanziare anche pellegrinaggi alle foibe o a Berlino, ma evidentemente alla sua Giunta dà fastidio che venga divulgata la storia dei campi di sterminio; ogni viaggio narra solo una parte di storia, in questo caso quella parte che la destra vorrebbe dimenticassimo. Il caso vuole che la scelta mostruosa del Comune di Predappio arrivi a pochi giorni dall'opposizione del centrodestra alla formazione della Commissione Segre, con tanto di mancato applauso alla senatrice Liliana Segre da parte di tutti i deputati di centrodestra; uno strappo con cui i parlamentari di destra hanno ufficializzato la loro opposizione alla memoria storica e la loro piena adesione ai disvalori fascisti.

Anche la televisione fa di tutto per aiutare a emergere i fascisti. Ieri sera su Rete4 i telespettatori che riescono a seguire Del Debbio senza vomitare hanno potuto vedere la performance del "Brasiliano", pregiudicato fascista che ha mostrato un bel campionario di minacce e apologia del fascismo. In questo caso io la colpa dello scempio non la do solo al giornalista venduto (Del Debbio) o all'emittente spazzatura (Rete4), ma anche a chi dovrebbe punire chi commette reati e invece dorme davanti a uno spettacolo del genere.

Quello che ho raccontato sopra sarebbe grave se fosse accaduto in dieci anni, ma è ancor più grave perché successo in meno di una settimana. I fascisti, grazie allo spazio concesso loro dai giornalisti venduti, al malcontento e al dilagare dell'ignoranza, si sono legittimati agli occhi della gente e si sono infiltrati con maggiore capillarità nelle istituzioni. Quando un cittadino si oppone alla commissione Segre dicendo che crea "un reato di opinione", siamo in presenza del più grande scempio dei tempi moderni, far passare il fascismo per un'opinione; è invece la volontà di soffocare le opinioni altrui, un atto di violenza

Adesso è tempo di prendere coscienza di quanto sia grave e reale il pericolo fascismo, di urlare "adesso basta!" e pretendere che in nessun caso e in nessun contesto sia tollerata alcuna dichiarazione, alcuna manifestazione e alcun atto fascista.

Adesso è tempo che si rispetti la legge.