“Tutti dentro, tutti a casa”, ma non i preti sposati ancora discriminati e tenuti ai margini nella Chiesa senza possibilità di esercitare il ministero
Papa Francesco intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” sul canale televisivo Nove parla del recente documento “Fiducia supplicans”: “Le persone devono entrare in colloquio con la benedizione e vedere la strada che il Signore propone”. Sulla guerra in corso: “Mi fa paura l’escalation bellica”.
Torna sul tema della rinuncia: “Per il momento non è al centro dei miei pensieri”.
E annuncia un viaggio in Polinesia ad agosto e in Argentina entro fine anno. Inoltre, ha anche affermato: “Tutti dentro, tutti a casa”.
La Chiesa, ha detto ancora Francesco nell’intervista, “ha questa dimensione cordiale: che viene dal cuore, tutti, tutti a casa, tutti dentro. Lo dice il Signore, quella parabola del Signore mi piace tanto, quando gli invitati alle nozze del Figlio non sono venuti perché ognuno aveva i propri interessi, cosa dice il Signore ai suoi aiutanti: "Andate agli incroci delle strade e portate tutti, buoni e cattivi, sani e ammalati, giovani e vecchi…". Tutti, tutti, tutti. Tutti dentro. Questo è l’invito del Signore. E ognuno con il proprio fardello, perché ognuno ha il proprio e il Signore dice: "Tutti". Questo lo dice il Signore, non lo dico io”. Il problema è quando noi facciamo delle selezioni: questo sì, questo no… Faccia Lui. Noi, tutti. Poi dentro vediamo” (Vatican News).
Per il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati, queste sono affermazioni di principio che ancora non sono però applicate ai preti sposati, tenuti lontani dal ministero attivo pur avendo un sacerdozio valido "per sempre".