Un romanzo, un noir, i ricordi personali
Pro o contro, gli Stati Uniti d’America suscitano sempre forti emozioni, a volte contrastanti, oppure nettamente schierate, anche secondo l’umore politico del momento. Noi , ragazzi degli anni che furono, molto pensammo all'America descritta da Mario Soldati (1906/1999) che si recò oltreoceano giovanissimo, grazie ad una borsa di studio. Come lui, avremmo voluto procedere a una raccolta di appunti di viaggio, un saggio, una parziale autobiografia, ma poi le torri caddero e pensammo alla nostra dichiarazione d'amore per gli USA e New York City, in un altro modo:la storia di due donne diverse che si incontrano il 10 settembre 2001.
Gli USA per noi si palesarono come a Soldati, giovane europeo un po’ spocchioso e convinto della superiorità degli abitanti del vecchio continente.
Perché questo paese rapisce, incanta, attira, respinge? Forse per il fascino e la varietà dei suoi paesaggi, per la sua storia avventurosa, riversata nelle fantasmagoriche pellicole che produce, per le “opportunities”, per l’affabulazione degli spiriti liberi che ce lo hanno fatto conoscere, per la sua musica, i grattacieli, le automobili che sfrecciano sulle strade infinite o che altro?
Per tutto questo, forse, anche. O forse no. Forse per altro. Per ciò che è brutto, triste, atroce: gli homeless, il successo che si insegue, i dollari che non bastano mai, anche quando sembrano a portata di mano in una cornucopia, le ragazze che si sognano dive, inchiodate ad una macchina da scrivere ( oggi a un pc), il puritanesimo che maschera demoni indecifrabili. E quel mondo multietnico, che forse non si meticcerà mai e magari è meglio così; e quella vita di plastica, dove le emozioni sono schedate e semmai da curare, mai da mostrare; e gli italo americani, spesso descritti come patetiche parodie degli originali da cui provengono e che disprezzano.
Nessuno ridarà mai al giovane Soldati, e lui lo intuisce presto, la luce di certe mattinate a Manhattan. Come nessuno restituirà mai a chi scrive, il giorno in cui, giovane turista in visita alle Torri Gemelle, vedeva l’America ai suoi piedi.
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