Le fibre sintetiche sono state messe a punto intorno agli anni 1930-1940. Sono fibre prodotte da polimeri ottenuti da composti di natura organica (derivati dal petrolio), grazie a reazioni chimiche di polimerizzazione.

Parallelamente alla produzione di fibre, e partendo spesso dagli stessi polimeri, si sono ottenuti dei materiali non fibrosi, amorfi o a basso grado di cristallinità, che si prestano ad essere stampati a caldo e che vanno sotto il nome di materie plastiche.

Le resine sintetiche, nome generico che comprende sia le fibre che le materie plastiche, hanno subito negli ultimi decenni un incremento produttivo notevolissimo con la nascita di nuove fabbriche e la riconversione di altre già esistenti.

Ciò perché le resine sintetiche presentano notevoli vantaggi rispetto agli altri materiali. Possono essere formulate con una gamma infinita di varianti. Vengono prodotte in serie partendo da materie prime di basso costo (derivati petroliferi). A seconda dei reagenti usati e dell'andamento delle reazioni presentano buone caratteristiche meccaniche: le fibre, in particolare, sono fra le più resistenti, non vengono assolutamente degradate dagli agenti atmosferici e biologici.

Di contro però presentano anche degli svantaggi rispetto ai materiali tradizionali. Non sono biodegradabili; quindi sono destinate, una volta usate, a rimanere per tempi indefiniti come materiali inquinanti dell'ambiente. Sono inoltre composte da sostanze chimiche non esistenti in natura ma sintetizzate ex novo: è quindi incognita la reazione che potranno determinare sugli organismi animali e vegetali, reazione che potremo verificare solo tra una o due generazioni.

Inoltre quelle resine che, come le fibre sintetiche, vengono più a stretto contatto con l'organismo umano in qualche caso possono portare a delle reazioni di rigetto, le cosiddette allergie, ciò a causa anche dei coloranti usati. Alcune di esse sono pericolose da indossare perché, in caso di combustione, bruciano con fiamma viva, difficilmente estinguibile, e contemporaneamente fondono così da provocare gravissime ustioni.

Ultimamente sono state messe a punto fibre sintetiche ipoallergeniche e ad alto potere ignifugo così da poter produrre, anche con queste fibre, indumenti per neonati o anziani che più sono considerate persone a rischio di allergie e ustioni.

Le pellicce sintetiche vengono realizzate con le fibre acriliche, un particolare tipo di fibra sintetica.

La nascita ufficiale di questa fibra risale al 1948 ad opera dello stesso produttore americano che lanciò il nylon. Negli anni ‘50 cominciò ad essere prodotta anche in Europa, conoscendo un rapido boom che nel 1975 la portò a pareggiare la lana nei consumi mondiali.

Le fibre acriliche sono formate da macromolecole costituite prevalentemente da acrilonitrile. Offerte sotto forma di tow, fiocco e top, si presentano con una mano particolarmente lanosa, morbida e calda.