Dalle nebbie della Pianura Padana cremonese, a poca distanza dal Grande Fiume, emerge una costruzione in rovina, divorata dalla vegetazione. È la cappella funeraria della famiglia Germani a cui è legata una cupa storia di fantasmi.

Nel paese di Brancere, in provincia di Cremona si trova uno straordinario esempio di architettura agricola ora in rovina e sopraffatta dalla vegetazione, nel complesso vi è la casa padronale al momento inaccessibile, il cortile, una favolosa limonaia in stile medioevale e, quello che ci interessa maggiormente, una cappella mortuaria detta “dei Germani”.

Le tombe della cappella sono tutte di proprietà della famiglia Germani, un tempo proprietari del complesso, che decisero di legarsi a quei luoghi per sempre, poco lontano da dove avevano trascorso l’esistenza.

Da quanto si racconta in paese, l’ultimo erede della famiglia ad essere tumulato in quella terra sarebbe stato alla fine del 1800, da allora nessun membro della famiglia vi è più stato seppellito.

E da quel momento, attorno alla cappella gentilizia realizzata in marmo bianco, inizia la leggenda alimentata dalle testimonianze di coloro che, per curiosità o semplice ricerca del brivido, avrebbero cercato di introdursi nel tempietto funerario.

In paese, si racconta di numerosi avvistamenti di uno spettro che apparirebbe nelle notti di luna piena, secondo la tradizione sarebbe l’anima della figlia dei vecchi proprietari, scomparsa secoli fa molto giovane.

Il fantasma della fanciulla si manifesterebbe in sella ad un cavallo bianco, avvolta da lunghe vesti, ma non tutti i racconti concordano con questa versione.

Altre testimonianze, infatti, narrano non di una fanciulla, ma di un uomo, probabilmente un componente della famiglia Germani vissuto nella metà del XIX secolo, di lui si sa molto poco, solo che in vita pare fosse un fervente garibaldino, ma nulla di più.

Si racconta soprattutto dell’esperienza vissuta da un gruppo di persone che in un tempo non meglio definito, probabilmente a metà del secolo scorso, spinti dalla curiosità, si introdussero nella proprietà privata.

Non credendo nelle voci che circolavano per Brancere, decisero di trascorrere alcune ore in piena notte accanto alla cappella funeraria, quando udirono un rumore metallico provenire da una delle tombe.

Ad un tratto videro, o credettero di vedere, una figura umana di un indefinito color biancastro, uscire da uno dei cancelletti della cappella e, terrorizzati, si diedero alla fuga.

La leggenda fonda le sue basi sulle credenze popolari, si dice infatti che la cappella non fosse stata consacrata, per cui i defunti della famiglia Germani uscirebbero dalle tombe durante le notti di luna piena e vagherebbero per le campagne di Brancere lamentandosi.