Crescita modesta del Pil nel quarto trimestre 2024, segnali positivi per il 2025

Il quarto trimestre del 2024 ha registrato una crescita del Pil italiano dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, superando le stime preliminari dello 0% diffuse a gennaio 2025. Su base annua, l’aumento è stato dello 0,6% rispetto al quarto trimestre del 2023, anch’esso lievemente migliore rispetto alla previsione iniziale (+0,5%).
Nonostante il contesto internazionale incerto, questi dati suggeriscono una timida ripresa che fissa al +0,1% la “variazione acquisita” per il 2025, un miglioramento rispetto alla stima precedente di crescita nulla.
La crescita è stata sostenuta principalmente dalla domanda nazionale, che ha contribuito per +0,5 punti percentuali al Pil, grazie a:
- Consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP): +0,2% su base trimestrale, con un contributo di +0,1 punti percentuali.
- Investimenti fissi lordi: balzo dell’1,6%, trainato da macchinari (+3,2%) e fabbricati non residenziali (+4,1%), contribuendo per +0,4 punti.
- Spesa pubblica (AP): stabile, con un impatto neutro.
Tuttavia, la riduzione delle scorte ha sottratto -0,4 punti, mentre il contributo positivo della domanda estera netta (+0,1 punti) ha compensato parzialmente il calo delle esportazioni (-0,2%) e delle importazioni (-0,4%).
Dal lato produttivo, l’industria ha segnato un +0,9%, confermandosi come motore della ripresa. Al contrario, agricoltura (-0,7%) e servizi (-0,1%) hanno frenato la crescita, riflettendo probabili criticità legate a dinamiche settoriali e calo della domanda.
Il quadro globale mostra divergenze: gli Stati Uniti hanno registrato un +0,6% su base trimestrale e un +2,5% tendenziale, mentre in Germania (-0,2%) e Francia (-0,1%) il Pil è calato. Nell’area Euro, la crescita è stata modesta (+0,1% sul trimestre, +0,9% annuo), segnalando una ripresa fragile e disomogenea.
Nonostante le ore lavorate siano cresciute dello 0,2%, le posizioni lavorative sono diminuite dello 0,2%, indicando possibili tensioni nel mercato del lavoro. I redditi pro-capite, tuttavia, hanno registrato un +0,7%, segnale di miglioramento del potere d’acquisto.
La leggera accelerazione di fine 2024 lascia spazio a un cauto ottimismo per il 2025, con una crescita acquisita dello 0,1%. Gli investimenti, in particolare in macchinari e infrastrutture, restano cruciali, mentre il calo della domanda esterna e le criticità in agricoltura richiedono attenzione. La sfida per il prossimo anno sarà consolidare la ripresa, sostenendo i consumi e contrastando le incertezze globali.
Fonti: Istituto Nazionale di Statistica (dati IV trimestre 2024), elaborazioni su dati Eurostat e U.S. Bureau of Economic Analysis.