Questo è quanto emerso dalle testimonianze delle persone che hanno assistito, impotenti, all'omicidio di George Floyd durante la loro audizione nel secondo giorno del processo nei confronti di Derek Chauvin.
I testimoni ascoltati ieri erano quelli che si erano radunati di fronte al negozio Cup Foods, chiedendo ai poliziotti di non infierire sulla persona che stavano arrestando, visto che non opponeva resistenza e stava chiedendo aiuto: "Non riesco a respirare".
Come hanno ricordato ai giurati, alle loro rimostranze i poliziotti hanno risposto con le minacce, mentre l'imputato, Derek Chauvin, ha continuato a premere il suo ginocchio sul collo di Floyd fino all'arrivo dell'ambulanza che lo ha portato via, quando ormai non c'era più nulla da fare.
Darnella Frazier, una giovane afroamericana tra i testimoni che ieri hanno deposto al processo, ha dichiarato che l'episodio a cui ha assistito le ha cambiato la vita: "Quando rivedo George Floyd vedo mio padre, mio fratello, i miei cugini, i miei zii... perché sono tutti neri...", ha dichiarato tra le lacrime. "E quello che è accaduto a George Floyd avrebbe potuto accadere ad uno di loro".
Darnella Frazier è la persona che con il suo smartphone ha ripreso le immagini dell'arresto diffondendole in un video che è stato visto da milioni di persone in tutto il mondo. Senza quel video, quasi sicuramente, dell'omicidio di George Floyd nessuno avrebbe saputo nulla.
Derek Chauvin ha assistito alle testimonianze prendendo appunti, senza la minima partecipazione emotiva, anche di fronte alle immagini che lo riprendevano mentre stava uccidendo George Floyd.