"Donne e uomini liberi devono ringraziare il presidente Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà".

Questo è il commento, alquanto fuori luogo, con cui Matteo Salvini si è voluto congratulare con Trump per aver assassinato il generale iraniano Qasem Soleimani.

Lo sprovveduto senatore e segretario della Lega, allergico ai "professoroni" e pertanto all'istruzione in generale, ha voluto far sfoggio della sua crassa ignoranza, complimentandosi per un'azione militare che, nei fatti, è da considerare o un puro e semplice assassinio o un deliberato atto di guerra, dimenticandosi - caso mai l'abbia mai letto - dell'art. 11 della Costituzione in cui è scritto che "l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali"...

Non contento, Salvini ha definito Soleimani un terrorista islamico!

Le amministrazioni Usa, è risaputo, responsabili di crimini di guerra in tutto il mondo, si trincerano dietro il paravento della loro presunta democrazia, decretando, in funzione delle convenienze geopolitiche del momento chi sia o non sia un terrorista. Una volta stabilito, sempre a loro discrezione chi sia opportuno definire terrorista, allora si sentono autorizzate a compiere qualsiasi atto nei suoi confronti... il diritto, anche quello internazionale, così come l'accertamento di fatti e responsabilità sono solo inutili perdite di tempo.

Salvini sposando questa linea, ha definito Soleimani uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, senza spiegarci il perché e senza neppure prendersi la briga di farci capire perché fosse più pericoloso e spregiudicato di un soggetto come, ad esempio, il premier israeliano Netanyahu, responsabile della morte di migliaia di palestinesi.

Inoltre, ed è l'aspetto più grottesco, secondo Salvini Soleimani era un terrorista islamico. In tutto il mondo, chiunque citi il terrorismo islamico sa di riferirsi ad organizzazioni ben precise, come l'Isis o Al Qaeda, che fanno riferimento al mondo sunnita. Gli iraniani, invece, sono sciiti e tanto è l'astio tra sciiti e sunniti che l'Iran, in Siria, è stato tra i Paesi più attivi nel combattere l'Isis e i gruppi jihadisti ad esso collegati. Lo sprovveduto segretario della Lega, nella foga della sua retorica, ha confuso fischi per fiaschi.

Infine, lo sconclusionato Matteo si è pure dimenticato che l'attentato Usa è stato condotto contro uno dei principali esponenti del regime iraniano che, anche militarmente, ha legami strettissimi con Mosca, tanto che, una settimana fa, Iran, Russia e Cina hanno dato inizio ad una esercitazione navale congiunta nell'Oceano Indiano.

Invece di complimentarsi per un assassinio, uno che si candida a voler fare il premier dovrebbe prima informarsi riguardo a cosa vuole commentare e poi fare delle dichiarazioni di circostanza, invitando alla prudenza. Se Salvini fosse stato presidente del Consiglio, con la sua assurda dichiarazione avrebbe messo in pericolo i militari italiani che operano nell'area (ancor più di quanto non lo siano adesso) e le aziende italiane che hanno relazioni ed interessi con l'Iran.