L’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) è una specie endemica tra le più belle e affascinanti della fauna italiana la cui esigua popolazione, ridotta a 50-60 individui, sopravvive principalmente nelle aree più impervie dell’Appennino abruzzese.   

Nei secoli passati l’orso era stabilmente presente anche nei boschi del territorio reatino dove la caccia ed il diradamento delle selve portarono alla sua progressiva rarefazione che culminò con la scomparsa del plantigrado agli inizi dell’Ottocento.   Malgrado ciò le montagne reatine, che conservano habitat forestali di grande pregio ecologico, sono ancora periodicamente visitate da esemplari erratici di orso alla ricerca di cibo in zone scarsamente antropizzate.    

Queste saltuarie “visite” dell’Orso, che fanno ben sperare in una futura ricolonizzazione delle aree più impervie del territorio, hanno però colto impreparati alcuni apicoltori che hanno subito delle incursioni nei loro alveari, saccheggiati dal plantigrado per il loro ghiotto nettare mieloso.   Tali inconvenienti hanno causato danni ed innescato le motivate proteste degli apicoltori che non si vedono prontamente riconosciuti e rimborsati dei danni subiti ad opera della fauna selvatica particolarmente protetta.   

Il WWF Italia e Salviamo l’Orso (SLO) da anni sono impegnate per salvare il plantigrado con iniziative tese a ridurre le cause di mortalità di origine antropica, favorire l’aumento dell’esigua popolazione e realizzare interventi di mitigazione dei potenziali conflitti tra l’animale e le attività umane (zootecnia e apicultura), mettendo a disposizione di allevatori e apicoltori recinzioni elettrificate quali strumenti di dissuasione di intrusione dell’Orso.  

Negli ultimi anni La popolazione di Orso, a lungo sull’orlo dell’estinzione, ha registrato una incoraggiante ripresa della natalità tanto da far sperare in una espansione territoriale della specie in alcuni territori dove era da tempo scomparso.  Ciò ha portato le associazioni ad estendere il proprio raggio di azione anche nelle aree recentemente visitate da alcuni orsi provenienti dall’Abruzzo con la finalità di promuovere una pacifica convivenza tra il più grande mammifero della fauna terrestre italiana e le attività umane in natura.

Con questo spirito le associazioni si sono recentemente mobilitate in favore di apicoltori che hanno subito danni ad arnie causati da un esemplare di Orso vagante tra l’alta valle del Velino ed i Monti della Laga.   
 
Ultimi tra gli interventi realizzati dai volontari di Salviamo l’Orso è l’allestimento di 3 recinzioni elettrificate a protezione di altrettanti apiari nei territori di Amatrice e Accumoli fornendo assistenza ed informazione su come mettere in sicurezza le attività apistiche e prevenire gli attacchi.  Difatti, la chiave del successo è prevenire i danni, piuttosto che intervenire a danno avvenuto, nel qual caso il danneggiato deve però essere rimborsato perché a buona ragione i costi per garantire la salvaguardia delle specie protette, Orso in primis, vanno sostenute dallo Stato e dalle Regioni e non devono ricadere su coloro che con l’Orso condividono il territorio (apicoltori, proprietari dei piccoli pollai per uso familiare, allevatori) o lasciate sulla spalle di associazioni di volontari come Salviamo L’Orso ed il WWF Italia. 

L’orso è specie in Direttiva Habitat e protetto da norme nazionali ed europee. La Regione Lazio ha inoltre aderito al Piano di Azione Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM) prendendo impegni per la sua sopravvivenza.  È pertanto auspicabile che la Regione Lazio, dando seguito agli impegni presi, rimborsi tutti i danni accertati da Orso che avvengono all’esterno delle aree protette (al pari Regione Abruzzo).   Inoltre, si auspica che anche il Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga, il cui territorio costituisce un importante corridoio ecologico del plantigrado ponga crescente attenzione e proattività verso la problematica Orso avviando il censimento delle attività apistiche, mettendo a disposizione le recinzioni elettrificate ed assicurando un rapido e prioritario rimborso dei danni. 

Il WWF Italia e Salviamo l’Orso, auspicano il futuro ritorno del plantigrado sul territorio reatino e stanno programmando iniziative locali congiunte per sensibilizzare, informare e supportare gli operatori del settore maggiormente esposti; ma per garantire un futuro a questa specie è necessario che tutti facciano la loro parte.


Crediti e immagini: Comunicato di WWF Lazio / Salviamo l’Orso (SLO)