Gli impianti abbandonati dalla Fiat di Marchionne a Termini Imerese, dopo molto tempo, sono stati rilevati dalla Blutec, azienda piemontese di 4mila dipendenti con sedi e uffici di rappresentanza sparsi sia in Italia che in varie parti del mondo.

Questo martedì mattina, la Guardia di finanza si è presentata ai cancelli dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese, decretandone il sequestro e mettendovi i sigilli su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese che ha anche imposto l'arresto nei confronti del presidente e dell’amministratore delegato dell'azienda, Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi. L'accusa? Malversazione ai danni dello Stato.

In pratica, i vertici della società, secondo la Procura, avrebbero distratto per altri fini 16 dei 21 milioni di euro ricevuti da Invitalia per il rilancio dello stabilimento ex Fiat.


In base a quanto dichiarato dal sindacato Fiom - in una nota a firma di Michele De Palma, segretario nazionale e responsabile automotive - che ha chiesto un incontro urgente al Mise, "l'arresto dei vertici di Blutec mette a rischio l’occupazione di oltre un migliaio di lavoratori complessivamente coinvolti negli stabilimenti, da Termini Imerese a quelli del Piemonte, dell’Abruzzo e della Basilicata.

È urgente la convocazione di un tavolo per trovare tutti gli strumenti utili a mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori.

Era già fortissima la preoccupazione in tutti gli stabilimenti ed in particolare a Termini Imerese, visto che nell'ultimo incontro al Mise la proprietà ha presentato quello che abbiamo definito un piano industriale di carta. Nelle prossime ore decideremo con le lavoratrici e lavoratori le iniziative da intraprendere utili a salvaguardare l'occupazione".


A sua volta, il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, si è espresso sulla vicenda in questi termini: «Gli arresti del management della Blutec di Termini Imerese confermano alcune perplessità delle parti sui piani d'investimento.

Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia. Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza. Ho già dato mandato agli uffici del Ministero di contattare l'amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali».