Con una velocità di quasi nove nodi, la prua puntata ad ovest verso la costa orientale dell'isola, la Sea-Watch 3 ha varcato il limite delle acque territoriali italiane e sta puntando verso Lampedusa dove dovrebbe giungere in meno di due ore.
Un gesto quasi eroico, coraggioso, generoso e oltretutto commovente quello della capitana Carola Rackete:
"Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio, ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo".
In 14 giorni nessuna soluzione politica e giuridica è stata possibile, l’Europa ci ha abbandonati. La ns Comandante non ha scelta, è quanto dichiarato dalla Ong che ha aggiunto che quanto deciso è dettato non da una provocazione, ma da una scelta di necessità e responsabilità.
A meno di mezz'ora di navigazione dal porto di Lampedusa, la Sea-Watch 3 è stata avvicinata da unità navale della Guardia di Finanza che hanno intimato l'alt alla nave che però ha proseguito la propria rotta.
Come conseguenza del decreto sicurezza bis, per Sea-Watch è prevista una sanzione di 50mila euro ed il sequestro della nave.
Queste, sulla vicenda, sono state le dichiarazioni dei due vicepremier he di fatto si stanno litigando la titolarità della guida del Governo, farsescamente affidata al facente funzione di "mezzano, Giuseppe Conte.
Il vicepremier Luigi Di Maio accusa anch'egli l'assenza dell'Europa sulla questioni migranti, dicendo che sul tema deve dare delle risposte.
Ma ai due sprovveduti e smemorati ministri ricorda le loro responsabilità il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, con la seguente dichiarazione rilasciata a fine mattinata:
«Il Ministro dell’Interno Salvini ha disertato sei vertici su sette con i suoi colleghi europei negli ultimi mesi. Appuntamenti che hanno visto il Governo italiano assente e quindi non rappresentato nei luoghi di discussione in sede Ue sul tema dei migranti e sulla gestione dei flussi di arrivo, per porre il tema dell’assunzione di responsabilità degli Stati membri. Prosegue, oggi, la sceneggiata macabra e senza senso di Salvini sulla pelle di 43 naufraghi a bordo della Sea Watch, esclusivamente per scopi di politica interna. Non si perda altro tempo: si facciano sbarcare, come chiediamo da giorni, le donne e gli uomini a bordo della Sea Watch vista anche la disponibilità all’accoglienza, già concretizzata, della Chiesa torinese e di alcune città europee».