All'inizio di febbraio, dal giorno 3 al giorno 8,  nel sud-ovest della Finlandia è stato organizzato il primo scambio internazionale di giovani cacciatori, tramite il programma Erasmus+, che ha finanziato l'iniziativa con l'obiettivo di facilitare la formazione all'estero di giovani cacciatori.

Ad esser "formati" sono stati sette giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni provenienti da Finlandia, Estonia e Svezia, che hanno appreso come i finlandesi cacciano la selvaggina e come lo fanno gli estoni e gli svedesi...  il tutto testimoniato con foto di cervi, volpi, procioni e anatidi rigorosamente ammazzati.

I "magnifici sette", oltre a far fuori degli animali per conto di Erasmus, hanno visitato una fabbrica di armi, si sono addestrati ad un poligono e hanno visitato un museo... della caccia, per poi concludere il corso di studio con una lezione per la preparazione di piatti di selvaggina.

Come sia possibile che l'Ue possa finanziare iniziative di questo genere, considerandole addirittura degne di far parte di un programma di apprendimento, è impossibile saperlo, anche in considerazione del fatto che la Commissione Ue persegue il Piano d'azione per la conservazione della biodiversità che punta a invertirne la perdita in Europa entro il 2030. 

Ed ammazzar cervi servirebbe a diminuire la perdita di biodiversità?