In queste settimane difficili, nelle quali ognuno di noi sta cercando di convivere con il mostro coronavirus, non sono mancate manipolazioni e falsificazioni di fatti e notizie da parte di chi usa la disinformazione come espediente per destabilizzare e/o ingannare l’opinione pubblica.
Media e social sono stati inondati da fake news, fandonie e silenzi funzionali, probabilmente per inacerbire il nostro shock ed esortarci a disattendere l’appello ≠iostoacasa.
La disinformazione, però, avvelena la convivenza civile e rappresenta un pericolo per la tenuta democratica, per cui le istituzioni non potevano girarsi dall'altra parte.
Così, nei giorni scorsi il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, ha riferito della creazione presso Palazzo Chigi di una task force che rilevi e smascheri le fake news.
Obiettivo identico della RAI che, come servizio pubblico, ha messa in campo una struttura operativa per individuare e contrastare le fake news.
Immediato, anche se isolato, si è levato il grido di allarme di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli di Italia, che nella lotta alle fake news vede una “limitazione della libertà”.
Evidentemente per Giorgia Meloni, e per i suoi sodali della destra populista e sciovinistica, fake news, panzane, contraffazioni, costituiscono lo strumento principe di propaganda e lotta politica.
Una riprova di quanta ipocrisia e menzogna diffonda la disinformazione di destra la si è avuta anche in queste ultime ore.
Nel corso di una conferenza stampa ieri sera il Governo ha illustrato il “DL Liquidità” grazie al quale le imprese, di ogni dimensione e comparto, potranno accedere a prestiti a tasso zero, garantiti dallo Stato, per 400 miliardi di euro.
Una decisione che non ha precedenti nella storia repubblicana, e sulla quale si è focalizzata l’attenzione di commentatori e giornalisti per analisi, valutazioni e proiezioni.
Ebbene, questa mattina nelle edicole si sono presentati i soliti tre rotoli di carta igienica con titoloni per distrarre i lettori ed evitare che la notizia del giorno giungesse ai quei grulli.
Uno dei rotoloni, ad esempio, intitolava a tutta pagina:
Ma di che “trucco” scrivono ?
Questi pennivendoli lo sanno che i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, così come i pensionati hanno già pagate a febbraio e marzo le tasse proprio nel giorno in cui hanno riscossi stipendi e pensioni ?
Perciò il posticipo delle tasse a fine maggio non è un trucco ma una benevola agevolazione concessa dal Governo a tutti gli altri contribuenti.
Più scorretto e disonesto il titolo pubblicato sulla prima pagina di un altro rotolone:
Siamo in presenza infatti, di una autentica fake news perché è di pubblico domino, ma ignorato da questi mercenari della disinformazione, che è allo studio del Governo la riduzione dell’IVA dal 22% al 5%, per i prossimi 6 mesi, su mascherine, dpi e respiratori.
Solo un terzo rotolone si è spinto a fare un titolo con accenno alla notizia del giorno:
Peccato, però, che si sia inventati “paletti” di cui non c’è cenno nel Decreto Legge ed arriva a valutare “pochi” 400 miliardi di prestiti messi a disposizione di tutte le imprese, dalla piccola bottega all’azienda con migliaia di dipendenti.
Domanda: sono questi gli esempi di libertà che Giorgia Meloni teme possano essere minacciati dalle task force messe in campo contro i veleni della disinformazione ?