Esteri

A Macron non par vero di scaricare su Meloni i suoi problemi interni

Quello che sta accadendo da alcune ore con la questione dei migranti e la tensione crescente a livello diplomatico tra Francia e Italia, rappresenta molto bene quale sia l'atteggiamento del paese transalpino nei confronti del governo di centrodestra. L'incontro a poche ore dal giuramento del governo tra il presidente francese e la premier, evidentemente faceva parte di un piano ben architettato dal furbo Macron.

Le incredibili uscite di alcuni suoi ministri in piena campagna elettorale italiana, con una ingerenza inaccettabile in questioni interne da parte di un paese terzo, erano evidenti segnali che il presidente in maniera indiretta e surrettizia voleva mandare al nostro paese e al suo alleato storico tedesco, con il quale i rapporti sono da tempo ai minimi storici.

Il presidente francese è in evidentissima difficoltà sul piano interno, tanto che molti osservatori prevedono addirittura la possibilità di un ricorso anticipato alle urne, e in questi casi la politica estera da sempre serve a sviare attenzione dai problemi in casa propria.

Il fatto che la Francia, il paese che ha accolto appena 38 (sì, avete capito) migranti dal nostro paese nella fallimentare politica dei ricollocamenti, e che manda i gendarmi al confine di Ventimiglia, per riportare indietro i disperati che cercano di passare in Francia (compiendo anche in alcuni casi sconfinamenti), si permette di definire disumano il comportamento del governo Meloni non pare solo esagerato ma addirittura è ai limiti del paradossale e come dice il sottosegretario Giovan Battista Fazzolari fedelissimo della premier, serve un chiaro rispetto delle regole europee in materia, che sono da tempo disattese.

«Solo rispetto. Non ci si può tenere nell’illegalità perché fa comodo così. È più semplice dire alla propria opinione pubblica che si accolgono migranti entrati in modo legale che illegalmente», dice Fazzolari che rispedisce al mittente le accuse di disumanità, lanciate dai cugini transalpini: «Si dice che migrare è un diritto. Ma vale solo per chi migra in Italia: tanto che il dossier principale riguarda come fermare gli spostamenti secondari».

Insomma sembra la classica tempesta in un bicchier d'acqua, che rappresenta in maniera plastica come i francesi non tollerino il cambio di atteggiamento del governo, che vuole il rispetto di regole stabilite in Europa, che non sono mai state rispettate.

Il fatto che ora Macron usi questa questione per accusare il nostro paese e presentarsi come il paladino della democrazia e del rispetto dei diritti di asilo, quando invece è il primo a non rispettare queste regole da tempo, confidando sul fatto che Spagna Italia e Grecia si occupino di gestire flussi migratori senza controllo.

Autore Vincent Caccioppoli
Categoria Esteri
ha ricevuto 381 voti
Commenta Inserisci Notizia