Grazie ad una comunicazione dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni in Libia si conosce la sorte della barca data per dispersa con 55 migranti a bordo.
I migranti erano stati avvistati da una nave commerciale, la Ivan, un cargo portoghese partito dalla Libia e diretto a Genova. Il comandante di quella nave aveva avvertito Malta - l'imbarcazione si trovava nella sar gestita da La Valletta - in attesa di istruzioni. Dopo, però, il cargo portoghese aveva ripreso la sua rotta per Genova e dei migranti non se ne era saputo più nulla.
La Ivan non era stata in grado di intervenire a causa delle condizioni del mare. Ma nessuno era stato in grado di dare spiegazioni sulla sorte dei migranti, tanto che la guardia costiera italiana aveva poi fatto intervenire un aereo ed una unità navale per perlustrare l'area.
Oggi sappiamo che cosa è accaduto.
I migranti sono stati salvati dalla Ivan e poi consegnati alla guardia costiera libica, intervenuta in acque non di sua competenza. Il tutto, quasi sicuramente, con la regia del governo di Malta... in violazione di qualsiasi norma del diritto internazionale.
Pertanto, Malta ha riconsegnato i migranti alla mercé dei delinquenti da cui erano fuggiti (come se avessero riconsegnato alle SS degli ebrei fuggiti da un campo di sterminio nazista) e non intervenendo immediatamente in soccorso dell'imbarcazione ha fatto sì che cinque di loro morissero, mentre altri sette sarebbero dispersi in mare.
Parlare di Europa, quando l'Europa permette che accadano impunemente fatti simili non ha più alcun senso.
Inutile aggiungere che le navi Aita Mari e Alan Kurdi sono ancora in attesa di sbarcare le circa 200 persone a bordo salvate in mare alcuni giorni fa.