Giornate e nottate intere a studiare in biblioteche e a casa grossi volumi di classificazione astronomica. Archivi di computer difficilmente accessibili. E molte volte una ricerca, come quella astronomica e astrofisica, contraddistinta solo dal dubbio e dall'incertezza ricercativa, più che da reali certezze. E su tutto, almeno un lato positivo.

L'immenso archivio fotografico della Nasa e di altre istituzioni, che davano la certezza del piccolo passo per un uomo, ma grande per l'umanità. Ora, la svolta, nel completamento di questo progetto digitale iniziato molti anni fa. Quasi un FOIA freedom of information act per l'astronomia fotografica.

Adesso, forse si potranno iniziare a chiarire parecchi input ricercativi della materia. Dalla questione delle tracce visive non rilevate in senso di localizzazione spaziale dei buchi neri, alle reali dimensioni delle galassie e ammassi, alla effettiva analisi delle immagini e luminosità di stelle lontane e in fase di estinzione o nascita, alla planetologia interna sia extrasolare. Una nuova era, forse, anche come diffusione pubblica mediale di questi archivi?

Si potrà quindi realmente dire "e quindi uscimmo a riveder le stelle"...