Martedì nero per i trasporti in Francia. Scioperano innanzitutto i quattro sindacati più rappresentativi della Sncf, le ferrovie dello stato, il che si tradurrà in media alla sopravvivenza di un solo treno ad alta velocità “Tgv” su otto, un treno regionale su cinque e tre Eurostar su quattro verso Londra e Bruxelles.
Dovrebbero invece restare regolari i treni Thalys verso Belgio e Olanda, mentre non circoleranno i treni verso Italia, Spagna e Svizzera. La compagnia ferroviaria prevede un "traffico molto perturbato".
Da oggi inoltre partiranno una serie di scioperi intermittenti contro la riforma delle ferrovie francesi, una mobilitazione che minaccia di andare avanti per tre mesi, ed è un'aperta sfida al governo e al presidente Emmanuel Macron. Il governo vuole migliorare efficienza, redditività e mettere fine a uno degli ultimi monopoli europei, avvicinando le ferrovie francesi agli standard europei.
I sindacati protestano per il fatto che la riforma prevede di abolire lo statuto speciale per i nuovi assunti, l'apertura del servizio alla concorrenza (tra l'altro imposta dall'Unione europea e che comunque sarà adottata entro il 2019) e la trasformazione dell'azienda da società interamente pubblica a una società a capitale misto, che, dicono, apre la strada alla futura privatizzazione.
In un clima crescente di tensione sociale, scioperano anche il personale di Air France, i netturbini e alcuni lavoratori del settore energia. I dipendenti di Air France chiedono un aumento del 6% degli stipendi.
Per protestare contro i piani di Macron, nelle ultime settimane sono già scesi in piazza pensionati, studenti e lavoratori del settore pubblico.