Saied straccia l'accordo con l'Ue e Meloni dice di capirlo
Mercoledì, la portavoce della Commissione europea Ana Pisonero ha dichiarato che all'inizio di questa settimana la Commissione aveva effettuato il pagamento di 60 milioni di euro come sussidi all'erario tunisino. Da Tunisi le hanno risposto così:
"A seguito di quanto annunciato a proposito del versamento di una somma di 60 milioni di euro, il ministero degli Esteri tiene a precisare che le autorità tunisine non hanno dato alcun avallo a proposito di questo incasso".
In pratica, tenetevi la vostra elemosina. Di elemosina aveva parlato qualche ora prima il presidente Kais Saied in questo comunicato:
"La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta la carità né l'elemosina. Il nostro Paese e la nostra gente non vogliono pietà, ma esigono rispetto. La Tunisia respinge quanto annunciato nei giorni scorsi dall'Ue, non per l'importo in questione, perché tutta la ricchezza del mondo non vale un grammo della nostra sovranità, ma perché la proposta contraddice il memorandum d'intesa firmato a Tunisi nello spirito che ha prevalso alla conferenza di Roma dello scorso lugli". La Tunisia, come molti altri paesi, ha sofferto a causa dell'attuale sistema globale e non vuole esserne nuovamente vittima, così come non lo vogliono i paesi da cui provengono queste ondate migratorie. Sono vittime di un sistema globale in cui mancano giustizia e rispetto per la dignità umana".
In pratica, Saied ha detto di non voler esser pagato (oltretutto così poco) per trattenere i migranti che vengono dal centro dell'Africa a Sfax o in altre località della Tunisia, facendo intendere che questo è ciò che gli ha chiesto l'Europa con il tramite di Giorgia Meloni.
Ed ecco allora che cosa ha detto al riguardo Meloni sulla decisione della Tunisia di stracciare l'accordo da lei promosso e per il quale si è vantata a lungo: "Capisco il presidente Saied..."
In pratica Saied è adesso l'Orban del nord Africa... ci sta, visto quello che combina. Il problema, però, è che Meloni dovrebbe chiarirsi le idee in relazione a ciò che dice ai suoi interlocutori e agli italiani, perché finora continua ad avvitarsi su stessa, negando e affermando allo stesso tempo di aver detto ciò che ha detto, cambiando ogni volta versione in relazione alle domande dell'interlocutore e/o alla convenienza del momento. Non una grande novità nel modo di far politica.