"Ieri a Piazzapulita - LA7 era previsto un mio intervento sul servizio fatto da Piombino. Invece ne hanno mandato uno demenziale sulla Brambilla per interrompere la mia intervista.
Oggi ho visto il servizio da Piombino mandato in onda quando non c'ero. E' pieno di falsità e di ricostruzioni assurde. Le riprese sono fatte da un'angolazione studiata apposta per dare l'impressione che i traghetti passeggeri passino sulla rotta del rigassificatore. E' una menzogna.Il rigassificatore è dalla parte opposta del porto, quella dove c'è la darsena dell'acciaieria, senza alcuna casa intorno.Questa disinformazione l'ho vista fare su TAP, Xylella, TAV, Termovalorizzatore, ILVA e ha distrutto la capacità del paese di ragionare razionalmente, diffuso il populismo e favorito i no a tutto antiscientifici".

Così Carlo Calenda ha commentato questa mattina uno dei due servizi fatti ieri da La7, nella trasmissione condotta da Formigli, sul rigassificatore (offshore, tramite nave) da realizzare a Piombino entro la prima metà del 2023. L'altro era già andato in onda in precedenza e riguardava l'impatto ambientale del rigassificatore sulla produzione ittica locale.

Per Calenda, è ovvio, il rigassificatore "s'ha da fare, senza se e senza ma"... perché ha stabilito che secondo lui è "conveniente", senza neppure prendere in esame altre eventualità per le quali si potrebbero spendere soldi diversamente in modo da avere ritorni economici di più lunga durata ad impatto ambientale zero (vedi ad esempio gli impianti eolici, che sono pure finanziati dall'Ue!).

In Italia, come dimostra il saccente Calenda, le cose vengono presentate in ragione della convenienza del momento, dimenticando ciò che è accaduto in passato, cercando di mettere gli italiani di fronte al fatto compiuto, presentando sempre e comunque un nuovo  ricatto che, in un particolare momento, indica la scelta indifferibile.

Ad esempio, il rigassificatore di Piombino che viene venduto come indispensabile per avere gas durante il prossimo inverno non entrerà in funzione, nel caso venga realizzato, probabilmente prima della prossima estate e servirà a mantenere ad un livello prestabilito le riserve di gas nazionali, visto che il GNL costa di più perché viene trasformato due volte e perché deve essere fatto arrivare tramite navi metaniere.

Ma la questione principale riguarda, ancora una volta, la responsabilità della politica che la politica occulta ricorrendo alla propaganda. 

Se si vuole costruire un impianto del genere, qual è stata la procedura seguita per la sua realizzazione?

La Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998, ratificata in Italia con legge n. 108/01, all'art. 6 stabilisce, con disposizione immediatamente precettiva, che ogni decisione relativa ad una serie di attività suscettibili di produrre effetti pregiudizievoli sull'ambiente e dettagliatamente elencate, fra cui quelle relative alle attività di gassificazione e liquefazione di gas, sia preceduta nella fase iniziale del processo decisionale da un'informazione adeguata, tempestiva ed efficace del pubblico interessato. Per "pubblico interessato", secondo le definizioni della convenzione, si intende il pubblico che subisce o può subire gli effetti dei processi decisionali in materia ambientale o che ha un interesse da far valere al riguardo.

Diamo per scontato che il dibattito pubblico sia in atto, quali sono le garanzie date alla popolazione? I politici alla Calenda e i tecnici che supportano un'opera come un rigassificatore ne determinano la pericolosità come se questa fosse relativa a poche centinaia di metri o un chilometro o due. In realtà, secondo alcuni pareri tecnici, se un rigassificatore dovesse esplodere, l'impatto sarebbe tale da interessare un'area fino a molti chilometri di distanza, si parla addirittura di decine.

Un altro punto su cui i politici alla Calenda sorvolano sono le responsabilità che lo Stato si assume per le proprie decisioni. A meno che non ci siano stati ripensamenti dell'ultim'ora il governo Draghi, nel Decreto Aiuti (Decreto legge 17 maggio 2022, n. 50), all'art. 5 (Disposizioni per la realizzazione di nuova capacità di rigassificazione) comma 8 dichiara che "Al fine di limitare il rischio sopportato dalle imprese di rigassificazione" concede ben 30 milioni di euro all'anno per un periodo di 20 anni (dal 2024 al 2043) a chi realizza impianti di rigassificazione galleggianti. Costi che si andranno ad aggiungere al maggior prezzo (+30/40%) del GNL rispetto al gas via tubo e che i cittadini italiani saranno chiamati a pagare. 

Ma a Piombino, per i rischi ambientali reali, che cosa ha concesso il Governo? Mistero. Perlomeno avrebbe già dovuto indicare una serie di ristori reali con tanto di assicurazione di compensazione automatica per eventuali danni causati dal rigassificatore, a partire dall'attività ittica a quella turistica, con un monitoraggio costante, anche attraverso enti terzi indipendenti. Ma il governo dei migliori, per ora inizia a regalare 30 milioni all'anno a chi mette a disposizione un rigassificatore galleggiante.

E se poi a Piombino protestano sono i soliti buzzurri, perché non accettano supinamente ciò che i politici alla Calenda hanno ritenuto essere utile, motu proprio, in barba a qualsiasi consultazione e/o compensazione.

È lo stesso Calenda che va in giro a ripetere il discorso di Pericle, facendo credere che sia ciò da cui lui si fa guidare:

"Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia".

In realtà, Calenda ha riadattato nella pratica quelle parole che dette da lui devono essere reinterpretate in questa maniera:

"Qui a Roma noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i pochi invece dei molti e nonostante questo continua ad esser chiamato democrazia".

Ma pretendere che qualcuno glielo sbatta in faccia visto il livello dell'informazione presente in Italia, è pura utopia.