Marco Carra: no a discariche nelle zone di ricarico delle falde acquifere
Dopo più di un anno dalla presentazione della mia prima mozione, anche la maggioranza ha portato in Consiglio regionale un analogo atto in cui chiede la tutela delle zone di ricarica degli acquiferi profondi e delle zone ad alta vulnerabilità degli acquiferi nella provincia di Mantova.
Ci siamo detti subito favorevoli, anche perché impegna la Giunta a sostenere l’applicazione del criterio escludente per le zone di ricarica degli acquiferi profondi situate a monte idrogeologico del campo pozzi di prossima realizzazione, in relazione alla costruzione di nuovo discariche o varianti sostanziali a quelle esistenti. E l’obiettivo è di garantire la tutela qualitativa delle acque utilizzate a scopo idropotabile.
Il voto è arrivato dopo che già a partire dalla fine del 2015 ci siamo occupati di questa questione, presentando prima una mozione e poi un’interrogazione, entrambe a mia firma, che trattavano il tema dentro la questione della Cava Pirossina, a Castiglione delle Stiviere. Finalmente anche quelli della Lega sono arrivati sulla mia posizione. Peraltro, gli incontri tra Regione e Provincia sono stati numerosi e si spera di raggiungere entro breve tempo il traguardo.
A novembre 2015 la Provincia di Mantova aveva chiesto alla Regione di applicare il criterio escludente anziché penalizzante per la zona di ricarica degli acquiferi profondi relativamente alla costruzione di nuove discariche di rifiuti pericolosi e non.
Un criterio che era, comunque, già contenuto nel Piano territoriale di coordinamento provinciale all’epoca vigente e approvato nel 2010. Poi la competenza del piano per i rifiuti era passata alla Regione cui spetta, appunto, definire i criteri per l’individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, e, di fatto, nelle linee guida regionali si legge che le aree che hanno caratteristiche simili a quelle della Pirossina non sono più escludenti, ma penalizzanti.
Abbiamo chiesto anche oggi che Regione Lombardia utilizzi il criterio escludente per tutta l’area richiesta dalla Provincia, ma facendo in modo, in particolare, che soprattutto la nuova ipotetica discarica non possa essere realizzata, perché rappresenterebbe davvero un danno enorme.