Con l’arrivo della bella stagione è consuetudine fare delle pulizie a fondo per rinfrescare e rinnovare gli ambienti ed eliminare l’atmosfera stantia dell’inverno, se si fa nelle nostre case perché non farlo in Europa?

Con la fine del Patto di Varsavia e la disintegrazione del blocco dei paesi europei dell’est nessuno aveva pensato di fare un po’ di pulizia nelle cantine degli eserciti di quei paesi dove erano riposti e pieni di ragnatele i vecchi arsenali. In una ventina di anni quei paesi sono stati inglobati dalla NATO allo scopo di promuovere la democrazia e la pace, in effetti erano più di 70 anni che non succedeva nulla. Occorreva una modernizzazione per strapparli dall’arretratezza nei quali erano vissuti sotto l’influenza sovietica, con una bella iniezione di liberal democrazia sono diventati un porto sicuro per le delocalizzazioni delle produzioni di beni e servizi pagati a quattro soldi dagli imprenditori occidentali. Ma il processo di modernizzazione non poteva risparmiare gli arsenali di quei paesi. Ecco “sbocciare” all’improvviso una grossa opportunità: l’invasione dell’Ucraina.

Tralasciamo la crudele cronaca di guerra e seguiamo invece la via dei vecchi armamenti stipati e dimenticati da più di settant’anni nei polverosi magazzini di tutti i paesi dell’UE.  Zelenskyy eroicamente guida la resistenza applaudito e sponsorizzato dall’occidente, in venti giorni di guerra si trova a corto di armi: chiede armi a tutti, la no fly zone, sanzioni micidiali, tribunali internazionali e chi più ne ha più ne metta.

Ecco che si apre la famosa “ipocrita opportunità” per fare soldi: non vengono certo spedite all’Ucraina armi di nuova generazione, si aprono le cantine dei produttori italiani di armi dove sono accatastati gli “invenduti e obsoleti” modelli e spudoratamente il governo Draghi li invia a Zelenskyy.  Così pensano di fare alcuni paesi dell’ex blocco orientale: carri armati riveduti e corretti, aerei obsoleti e via dicendo divenendo tutti complici di quel massacro.

Chi ci guadagnerà da tutto questo? Svuotati gli arsenali dagli ingombri occorre riempirli immediatamente perché il “nemico è alle porte”.

Biden si è scomodato per partecipare alla riunione del Parlamento europeo dove, dopo aver insultato Putin, richiamava i suoi alleati/gregari europei all’ordine: bisogna investire una fetta del PIL in armamenti di penultima generazione - quelli di ultima generazione se li tengono ben stretti - offerti dagli Stati Uniti per affrontare l’eterno nemico non più comunista ma pur sempre nemico, per l’occasione della liberal democrazia a conduzione statunitense, in futuro si studierà una versione “alla bisogna”.

Mi ha colpito il contenuto dell’articolo del Wall Street Journal pubblicato il 1° aprile scorso. Riportava che il cancelliere tedesco Scholz in occasione della visita a Monaco del presidente ucraino avvenuta il 9 febbraio gli propose di rinunciare ad aderire alla NATO e di dichiarare l’Ucraina neutrale facendo rientrale tali condizioni in un accordo europeo di sicurezza tra i paesi dell’Europa occidentale e la Russia firmato sia da Putin che da Biden entrambi avrebbero garantito la sicurezza all’Ucraina e si sarebbe scongiurata una guerra. Zelenskyy rifiutò perché: “(…) non si poteva credere che Putin avrebbe tenuto fede ad un accordo del genere e che la maggior parte degli ucraini voleva far parte della Nato”.  

Se il contenuto di tale articolo corrispondesse al vero occorre rivedere il ruolo e le responsabilità di Zelenskyy in questa tragedia, il ruolo che hanno avuto la NATO, la CIA e di conseguenza le responsabilità di Biden. La politica estera americana è “farcita” di colpi di stato, di uccisioni di Presidenti eletti dal popolo e sostituiti da dittatori graditi alle amministrazioni americane con conseguenti genocidi e, date le circostanze, nessuno ha documentato tali atrocità e tantomeno reclamato l’intervento del Tribunale Penale internazionale. Quando WikiLeaks ha pubblicato in rete qualche "scampoletto" delle bestialità commesse dai soldati americani  (vedi civili inermi falciati per puro sfregio con una mitragliatrice tra le risate dei soldati americani che sorvolavano con un elicottero una piazza: non hanno risparmiato nessuno questa sante immacolate concezioni) i soliti apparati hanno agito contro i giornalisti che hanno dato voce e visibilità a quelle atrocità conservate e protette dal top-secret. Oggi Julian Assange sta pagando un prezzo altissimo per aver reso un buon servizio alla verità.

 Esprimo un’opinione personale: non credo che la Russia abbia mai considerato di attaccare l’Europa occidentale né durante la guerra fredda né dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia: le guerre in casa non convengono a nessuno. Saranno i paesi dell’UE a pagare un prezzo molto alto per aver sanzionato la Russia. In questi ultimi venti anni sono state create le premesse per un conflitto dagli esiti imprevedibili seguendo le direttive della NATO soprattutto l’Italia è stata assoggettata passivamente alle ingerenze statunitensi che hanno segnato negativamente la vita politica, economica e sociale del Paese.

Casualmente ho letto il testo del discorso che Sandro Pertini tenne al Senato il 7 marzo 1949, quando votò contro l’adesione dell’Italia alla Nato:

“Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra... Ma il nostro voto è ispirato anche a un’altra ragione. Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente... Una ‘Santa Alleanza’ in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che porterà in sé le premesse di una nuova guerra e non le premesse di una pace sicura e duratura. Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’Unione Sovietica ha fatto durante l’ultima guerra. Essa è la nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista... E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova ‘Santa Alleanza’, con l’Unione sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti... Parecchi di voi si rallegrarono quando videro piegata sotto la dittatura fascista la classe operaia italiana e costoro non compresero che, quando in una nazione crolla la classe operaia, o tosto o tardi con la classe operaia, finisce per crollare la nazione intera... Oggi noi abbiamo sentito gridare ‘Viva l’Italia’ quando voi avete posto il problema dell’indipendenza della patria. Ma non so quanti di coloro che oggi hanno alzato questo grido, sarebbero pronti domani veramente a impugnare le armi per difendere la patria. Molti di costoro non le hanno sapute impugnare contro i nazisti.Le hanno impugnate invece contadini e operai, i quali si sono fatti ammazzare per l’indipendenza della patria! Onorevole presidente del Consiglio, domenica scorsa a Venezia, in piazza San Marco, sono convenuti migliaia di partigiani da tutta l’Italia e hanno manifestata precisa la loro volontà contro la guerra, contro il Patto Atlantico e per la pace. Questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace, che è già iniziata in Italia, essi sono decisi a costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi. Questi partigiani anche un’altra volontà hanno manifestato, ed è questa: saranno pronti con la stessa tenacia, con la stessa passione con cui si sono battuti contro i nazisti, a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra. Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico”.

Profeticamente aveva sottolineato che la NATO costituiva il problema e non la soluzione.

Le guerre non sono mai giuste perché non hanno alcun fondamento morale. I Putin e i Biden passano ma le conseguenze delle loro decisioni ricadono sui popoli che vengono travolti da lutti e violenze. Per questo abbiamo il diritto e anche il dovere di ricercare le vere ragioni che scatenano i conflitti per difendere il nostro diritto di vivere e di farlo in pace perché chi va a morire siamo noi e le nostre giovani generazioni sacrificate alla sete di potere e di arricchimento di pochi.

 P.S.   Non sono mai riuscita a capire perché il partito socialista è stato un vivaio politico così contraddittorio: Pertini, Nenni, Craxi, Berlusconi…