Mi fa male anche solo citare l’episodio accaduto pochi giorni fa, figuriamoci descriverlo; quindi, per connotarlo, riporterò solo uno dei titoli che vari giornali hanno usato: “Capretta uccisa a calci alla festa di 18 anni, denunciati 12 ragazzi ad Anagni”.

Basterebbe questo per vergognarsi di appartenere alla razza umana (o specie, se preferite…), perché non è difficile capire chi sia l’animale tra una capretta indifesa, che chiamerò affettuosamente Benny, e un’orda di adolescenti, taluni già maggiorenni e quindi adulti che pertanto, secondo la legge italiana, “godono di capacità di agire…”, che per festeggiare un “diciottesimo” compleanno decidono di inferocirsi e infierire su un animale inerme, comunemente conosciuto come socievole e amichevole verso l’uomo, certamente non ostile né tantomeno minaccioso, immolandolo alla loro depravazione morale.

Eppure è avvenuto, e non in un ambiente degradato, bensì in un agriturismo e tra un centinaio di persone (esseri umani…), forse per movimentare la serata, forse per rendere la festa indimenticabile, o forse semplicemente per divertirsi e postare il video su qualche maledetto social e vantarsi con altri decerebrati del web dell’originale regalo: una capretta da sacrificare al posto dell’ormai inflazionato tatuaggio o della solita macchinetta da diciottenne…

Ebbene, sappiate che voi tutti siete criminali, tecnicamente assassini, siete la vergogna dell’umanità, e, per quello che oggi può contare, siete il peccato e siete il male; non siete e non sarete mai in grado di distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo, il giusto dall’ingiusto; non siete e non sarete mai in grado di intravedere, anche solo confusamente, il limite che non va oltrepassato, il confine oltre il quale un uomo diventa “bestia”, nell’accezione più negativa del termine, perdendo ogni freno inibitorio verso propri simili, animali o natura; non siete e non sarete mai in grado di collocarvi nella società come individuo o gruppo in grado di interagire, di discernere e di comprendere, figuriamoci di chiedere scusa o di assumersi responsabilità.

Per voi non esiste redenzione né riabilitazione, né esiste pena in grado di rendervi consapevoli dello spregevole gesto di cui vi siete macchiati o degli altri di cui potrete macchiarvi, perché voi non imparate, voi non cambiate Non esistono pene adeguate per chi fa del male gratuito agli animali, e in poco tempo tutto sarà dimenticato; i maggiorenni denunciati se la caveranno con una lavata di testa, e i minorenni verranno protetti come cuccioli. La verità è che dovreste tutti essere denunciati al tribunale dei “minorati”, nella speranza che minorati non siano anche i giudici; chi vi difende chiede che non siate travolti dalla gogna mediatica, chi vi attacca come me preferirebbe quella che nel medioevo era un collare di ferro che veniva applicato a coloro che erano umiliati ed esposti allo scherno e al disprezzo di tutti; ben venga se ora avete paura ad uscire di casa e se cominciate a percepire, anche solo vagamente, il peso della vergogna.

Come Davide contro Golia avete coraggiosamente e valorosamente ucciso a calci la capretta Benny e poi gettata dalla finestra, tra l’incitamento e il sostegno di un popolo compiacente; avete vinto la scommessa nonostante in molti puntassero sull’aggressività e la combattività tipiche delle caprette…; un vero e proprio scontro tra titani.

Non siete giustificabili né è possibile perdonarvi, così come non è possibile, né sarebbe giusto, provare pietà o compassione per voi: siete colpevoli di un atto atrocemente crudele, e colpevoli sono i vostri genitori, adulti con l’aggravante di essere stati, più o meno coscientemente, i vostri educatori; neanche per loro, alcuni dei quali addirittura ricoprono cariche e ruoli importanti e di responsabilità, può esistere difesa o discolpa: hanno fallito miseramente, senza appello. E non si permettano di scaricare la responsabilità sulla società: pur considerandomi un genitore imperfetto, posso affermare con assoluta certezza che i miei figli non avrebbero mai partecipato alla mattanza ma avrebbero difeso strenuamente Benny, così come molti altri ragazzi che conosco; perché altrettanto colpevole è chi avrebbe potuto fermarvi e non l’ha fatto. Evidentemente esiste il male ed esistono i cattivi, e voi siete tra questi, nella speranza che non ne generiate altri.

Fortunatamente per voi, io non sono Dio, e non posso decidere la vostra destinazione post vitam, ma sono sicuro che Benny sta già brucando l’erba del Paradiso…

(in ricordo di Benny…)