Piercamillo Davigo: è peggio di allora
Piercamillo Davigo ha rilasciato un'intervista ad Aldo Cazzullo per il Corriere. Riassumere l'intervista è inutile, poiché ogni frase è come una sentenza... normale visto che si parla di un giudice, ma non tanto in funzione del fatto che le accuse sono riferite alla politica.
Niente di immotivato, niente acrimonia, solo una limpida e lucida logica guidano le parole di Davigo, da poco presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati. A seguire, alcuni estratti dall'intervista.
E ora? (riferito ai politi, ndr)
«Non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi. Rivendicano con sfrontatezza quel che prima facevano di nascosto. Dicono cose tipo: “Con i nostri soldi facciamo quello che ci pare”. Ma non sono soldi loro; sono dei contribuenti».
Oggi la situazione è come allora?
«È peggio di allora. È come in quella barzelletta inventata sotto il fascismo. Il prefetto arriva in un paese e lo trova infestato di mosche e zanzare, e si lamenta con il podestà: “Qui non si fa la battaglia contro le mosche?”. “L’abbiamo fatta — risponde il podestà —. Solo che hanno vinto le mosche”. Ecco, in Italia hanno vinto le mosche. I corrotti».
Con Renzi come va?
«Questo governo fa le stesse cose (rispetto a quelli di Berlusconi, ndr.). Aumenta le soglie di rilevanza penale. Aumenta la circolazione dei contanti, con la scusa risibile che i pensionati non hanno dimestichezza con le carte di credito; ma lei ha mai visto un pensionato che gira con tremila euro in tasca?».
Com’è la nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati?
«L’unica conseguenza è che ora pago 30 euro l’anno in più per la mia polizza: questo la dice lunga sulla ridicolaggine delle norme. Tutti abbiamo un’assicurazione. Non siamo preoccupati per la responsabilità civile, ma per la mancanza di un filtro. Se contro un magistrato viene intentata una causa, anche manifestamente infondata, gli verrà la tentazione di difendersi; ma così non farà più il processo, e potrà essere ricusato. È il modo sbagliato per affrontare un problema serio: perché anche i magistrati sbagliano».
L'intervista completa a Pier camillo Davigo.