I rischi di un infermiere sono riconosciuti da uno stipendio congruo? Analizziamo questo argomento e scopriamo se ci sono particolari differenze di guadagno fra il settore pubblico e quello privato. 

Lo stipendio medio mensile di un infermiere: ecco le cifre inaspettate

Un infermiere assiste i pazienti dal punto di vista sanitario, ma anche in riferimento agli aspetti prettamente psicologici ed educativi. Egli, inoltre, applica nel modo corretto tutte le prescrizioni diagnostiche e collabora al meglio con i medici e diverse altre figure sanitarie, come – per fare un esempio – gli Oss.

Queste sono le mansioni principali di un infermiere, sia nell’ambito pubblico che in quello privato. Esistono, però, differenze di stipendio nei due settori? 

 Le differenze principali fra i due stipendi – quello del pubblico e quello del privato – si hanno principalmente nel corso dei primi anni di attività. Specie nel privato, infatti, si tende a fornire uno stipendio inferiore alla media agli infermieri “alle prime armi”. Molto, poi, dipenderà dalle varie aziende sanitarie private.

Lo stipendio lordo annuo di un infermiere operante nel settore pubblico si aggira intorno ai 27-30 mila euro/anno. Mediamente, quindi, un infermiere in questo settore guadagna circa 2.200-2.300 euro lordi al mese. Come ovvio che sia, questa è una media, dal momento che le cifre potranno variare in base alle mansioni effettivamente svolte.

Un infermiere che opera in terapia intensiva, per esempio, guadagnerà di più di un collega che opera in ambulatorio. Oltre allo stipendio, poi, sarà importante considerare gli extra, gli straordinari, le differenze fra i turni del giorno e quelli notturni. Inoltre, un infermiere usufruirà anche della tredicesima.

Riassumendo, mediamente un infermiere del settore pubblico guadagna 1.600 euro al mese netti. Molto, però, dipenderà dagli extra, dalle indennità e dai reparti in cui agirà.

Chi lavora con le cooperative o all’interno delle Onlus, invece, avrà uno stipendio più basso rispetto agli infermieri operanti in aziende di tipo diverso. Nel settore privato, infine, un infermiere con un ruolo maggiormente “dirigenziale”, potrà superare anche i 2.500 euro al mese netti.

Chiudiamo con un ultimo aspetto. Anche gli infermieri potranno mettersi in proprio e operare come lavoratori autonomi o liberi professionisti. Dovranno, ovviamente, aprire una partita Iva e creare un proprio tariffario. Esso, però, dovrà seguire le linee guida generali e rimanere entro certi limiti.


Fonte:  www.oipamagazine.it