De Renzi, ipse dixit. Ipse, autem, erat Calenda
"Renzi faccia quello che gli pare. Vada in Arabia Saudita. Faccia il centro con Toti, Brugnaro, suo zio, suo cugino, suo papà... noi facciamo un lavoro diverso..."Per l'appunto!
"L'animale strano della politica sono questi che hanno detto tutto e il contrario di tutto. Non sono politici, fanno un lavoro diverso. Fanno una specie di giochino di società in cui s'insultano la mattina, poi quando gli conviene stanno insieme la sera.- Questa non è politica".Per l'appunto.
"Noi non abbiamo nessuna intenzione di fare un partito con Renzi, che è un concetto diverso dall'alleanza".E qui ci siamo.
"Posso dire una cosa? Di Renzi non me ne frega niente".Per l'appunto.
"Non farò politica con Renzi, perché questo modo di fare politica mi fa orrore".Per l'appunto.
"Ma chi se frega della Leopolda. È un gruppo di persone che s'incontrano una volta l'anno dicendo che sono i più bravi, i più fighi, i più simpatici, che quello può anda' in Arabia Saudita... se la suonano e se la cantano... che se quello là gli dice che i 5 stelle fanno schifo dicono che fanno schifo, se gli dice che con loro bisogna allearsi dicono che bisogna allearcisi... è un gruppo di persone che parla solo di quello che dice il loro leader... Ma chi se ne frega di quello che dice il loro leader".Per l'appunto.
"[Renzi] non è all'ascolto perché è a Dubai a fa' una conferenza pagata. Quindi non è all'ascolto, perché non gliene po' frega' di meno di ascoltare. È in una Paese che, ringraziando Iddio, continua a dargli uno spazio mediatico spropositato, mentre lui va a guadagnare dei soldi, mentre è pagato dagli italiani con un gruppo di parlamentari che... parliamo dà'altro!"Per l'appunto.
Ipse dixit. Ipse, autem, erat Calenda. È tutto riportato nel video seguente:
Scusate il banale riferimento a Cicerone, ma era per rimanere sui "classici". Infatti, lo stesso Calenda che si indigna per il modo di fare politica con la P maiuscola da parte di Matteo Renzi, condannando il suo perenne protagonismo finalizzato ai suoi personalissimi interessi che portano il senatore fiorentino sia a Palazzo Madama che a Dubai e a Riad, utilizza invece Pericle come faro per fargli da guida nella vita pubblica, richiamandosi al suo discorso agli ateniesi:
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.Qui ad Atene noi facciamo così.Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.Qui ad Atene noi facciamo così.La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.Qui ad Atene noi facciamo così.Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.Qui ad Atene noi facciamo così.Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.Qui ad Atene noi facciamo così.
E adesso, dopo aver detto che di Renzi non gliene frega niente, che il suo modo di fare politica gli fa orrore, che i suoi parlamentari (quelli di Renzi) sono né più né meno dei burattini pronti a compiacere il loro leader che fa i suoi interessi in spregio all'incarico parlamentare per cui è pagato, che la Leopolda è una pagliacciata, mentre per lui la politica è invece rappresentata dalla coerenza di Pericle...
Calenda che fa? Si allea con Renzi ed Azione e Italia Viva si presenteranno insieme alle prossime politiche. A settembre, c'è da credere che Calenda parteciperà pure alla Leopolda!