Nelle stesse ore in cui Mike Tyson, il leggendario campione dei pesi massimi, sul ring texano di Arlington veniva preso a guantonate da Jake Paul, in Italia Roberto Calderoli, tranquillamente sprofondato nella sua poltrona di ministro degli Affari Regionali, incassava sette sberle dalla Corte Costituzionale.
Per entrambi si è trattato del tipico “canto del cigno” conclusosi impietosamente proprio all’ultimo passo del loro viale del tramonto.
Tyson, pur con strafottenza ed arroganza, ha però accettata la sconfitta.
Calderoli, invece, con la sua naturale tracotanza e boria, ha avuto molte difficoltà a digerire la bocciatura costituzionale della “riforma sull’Autonomia differenziata” che lui ha voluta e partorita, per essere poi imposta con il baratto alla premier Meloni da Matteo Salvini.
Che si sia trattato di una pessima digestione, tale da produrre livore, rabbia e stato confusionale, lo si comprende dalle stesse parole pronunciate da Caldiroli a Rovato, nel Bresciano, davanti ad un gruppo di militanti leghisti:
“Prendo atto e farò tesoro degli indirizzi della Consulta. Ma una volta che avremo inserite nella legge le richieste della Corte, mi auguro che le opposizioni taceranno per sempre”.
Ma, egregio ministro, se l’invito che lei rivolge alle opposizioni è di tacere solo dopo che lei avrà “fatto tesoro degli indirizzi della Consulta” significa riconoscere che l’opposizione aveva molte valide ragioni, prima che la Corte sentenziasse, a metterla in guardia sulla incostituzionalità della Autonomia differenziata.
Comprendo il suo stato confusionale di queste ore, ma lei non deve essersi reso conto che le sue parole sono una esplicita ammissione di ottusità e pirlaggine politica.
Così come l’augurio che si fa perché l’opposizione taccia “per sempre” puzza di vecchio retaggio fascista.
Comunque il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo aver letto il comunicato della Corte che bontà sua condividerebbe, ha affermato che ci vorranno mesi, se non anni per riscrivere la riforma sull’Autonomia differenziata.
Quindi, le osservazioni della Corte, non sono le bazzecole che Caldiroli e la sponda leghista vorrebbero farci credere.
Nel frattempo, però, la Corte Costituzionale, checché ne pensi Nordio, dovrà decidere sulla ammissibilità del referendum abrogativo della Autonomia differenziata, promosso e sottoscritto da oltre un milione e trecento mila italiani.
E questa, dopo la bocciatura della Consulta, è un’altra pessima notizia per Meloni & Co!