Riletture, 2008
Leggo "Una storia di cani e uomini feroci". Una storia che finisce con un morto, feriti e un uomo accusato "di omicidio volontario e tentato omicidio". Se i fatti si sono svolti come li ho letti, quest'uomo ha solo impedito gravi danni a figlio e nipote; se fosse finita diversamente i prepotenti probabilmente sarebbero rimasti sconosciuti e impuniti, ma chi si difende dalla prepotenza è di solito conosciuto e incriminabile.
E così pare che la legge sia fatta solo per tutelare i delinquenti, ma spero che tale non sia. Quel signore per contrastare la violenza aveva una pistola, la sapeva usare e l'ha usata. Ma se io fossi stato al suo posto, inerme come sono, cosa avrei potuto fare? Subire la violenza? Chiamare il 112 o il 113? Sempre che si abbia un telefono sottomano e la possibilità di usarlo. Una volta ho chiamato uno di questi numeri e mi è stato risposto di rivolgermi all'altro: forse adesso le cose sono cambiate e magari arrivano nel giro di qualche minuto, che potrebbe comunque essere troppo tardi.
Gente prepotente che gira con cani minacciosi ce n'è in giro: sarebbe bene che questo fosse impedito, ma visto che non succede prima che succedano guai, si preferisce starne alla larga. Poi ci sono brave persone che giurano sulla bontà dei loro cani, che abbaiano ma non mordono. Non trattengono il loro cane, non gli impediscono di avvicinarsi alle persone e in perfetta buona fede vorrebbero che gli altri la pensassero come loro: ma gli altri non gradiscono sentirsi abbaiare addosso, sanno che anche il cane più bravo verso i padroni può non esserlo altrettanto verso gli estranei e più il cane è grosso più hanno paura.
Ci sono anche cani piccolini e magari silenziosi: non sono percepiti come pericolosi, non mettono paura ma si rischia di non vederli e inciamparvisi. Buoni vecchietti o bambini li tengono al guinzaglio: un guinzaglio lungo molti metri che impedisce il normale passaggio degli altri pedoni o attraversa tutta una strada, e i ciclisti si arrangino.
Ci sono brave persone che amano i loro cani e ne raccolgono gli escrementi, altre non lo fanno: maleducati e prepotenti che non amano ma usano il cane: forse l'uomo di cui parlavo all'inizio era uno di questi. Non si può chiedere ai cani di comportarsi civilmente, ma agli uomini sì ed eventualmente costringerli, punendoli se non lo fanno: per il cane è normale comportarsi da bestia, non lo dovrebbe essere per l'uomo.