Anafora, eufemismo, litote, similitudine... quando apre bocca Matteo Renzi è un florilegio di figure retoriche, in genere sempre le stesse, con cui organizza la struttura dei suoi discorsi i cui contenuti, anche in questo caso, si ripetono in maniera costante, quasi ossessiva.
Dato che non ha un seguito nel Paese, il leader di Italia Viva si limita ad annunciare, scenari, alleanze e ad attaccare gli avversari politici e non...
Queste alcune delle sue dichiarazioni di chiusura dell'11.a edizione dell'evento che annualmente organizza a Firenze all'ex stazione Leopolda.
Io penso che nel 2022 si andrà a votare, penso che sarebbe un errore e la priorità sarebbe lavorare sul Pnrr”, “c’è una mole incredibile di denari” da investire “ma ho l’impressione che i leader delle principali forze politiche italiane abbiano l’interesse, politico e personale, ad andare a votare”. Lo ha detto Matteo Renzi dal palco della Leopolda 11 chiudendo i tre giorni della kermesse. “Parlare di centro, di un centro nostalgico e statico mi fa venire l’orticaria”, ha detto ancora Renzi, ma un centro come spazio politico nuovo è quello “con cui si vince oggi”, è successo “in Germania, in Francia con Macron, in Inghilterra dove i laburisti vincevano con Blair, ora lo prendono in giro e non vincono più nemmeno le elezioni condominiali”. “L’area centrale non è un luogo fisico dove mettere le bandierine ma uno spazio politico che segna i governi ovunque, può essere decisiva alle elezioni specie se saranno nel 2022”, ha quindi rilanciato. “Tenetevi i vostri post su instagram, inseguite gli influencer, ma questa non è la politica e un giorno spiegateci come avete fatto a passare dai quaderni dal carcere a Casalino”, ha aggiunto Renzi. “Sul ddl Zan si è consumato il simbolo di una sinistra che ha scelto di stare dalla parte del bla bla bla” ha sottolineato. (fonte askanews)
Che Renzi sia ormai alla frutta e non sappia che cosa stia dicendo lo conferma quando parla dell'Inghilterra, ovviamente sbagliando perché dovrebbe parlare di Regno Unito, per esaltare la figura di Blair. Il problema per lui è che da mesi e mesi il Labour è guidato da un Sir, Keir Starmer, che può considerarsi la fotocopia di Blair e per capire quanto sia "apprezzato" dai britannici, è sufficiente andare a consultare gli ultimi sondaggi che lo riguardano su YouGov.
Ma è inutile sottolineare le contraddizioni e le boutade di uno che i suoi compagni di scuola avevano già etichettato come "i' bomba", sarebbe una perdita di tempo.
Quello che invece va ricordato è che Renzi fin da sempre rappresenta solo se stesso, i suoi interessi. Per lui non esistono ideologie e valori (come ben dimostrano le sue attività extraparlamentari), ma solo delle opportunità da cogliere per il proprio tornaconto.
Perché gli italiani (seppure pochissimi) dovrebbero farsi rappresentare da un simile personaggio e perché altre forze politiche dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di stringere oggi alleanze con lui per poi farsi ricattare e insultare in futuro sono domande a cui non è possibile rispondere in modo logico.
Oggi a Renzi è rimasta una pattuglia di parlamentari che avevano creduto di aver trovato in lui la gallina dalle uova d'oro e che adesso lui usa per giocarsi le ultime cartucce per un suo eventuale futuro politico approdando direttamente o indirettamente in Forza Italia, tanto da contribuire a far eleggere un personaggio come Berlusconi al Quirinale.
Ma a questo punto, vista l'inconsistenza di Renzi, la sua impreparazione, le sue reiterate bugie e la sua innata propensione a fare i suoi comodi... perché la politica dovrebbe continuare a prenderlo in considerazione? Per qualche decina di voti in Parlamento?
Chi inizierà a prendere le distanze da Renzi e dal suo partito non potrà che giovarsene nei sondaggi adesso e in futuro nei risultati elettorali. È un investimento certo.