Politica

Fontana e Gallera: non vedo, non sento... straparlo!

«Le parole usate ieri da un deputato 5 Stelle sono disgustose e vergognose, un ominicchio indegno di essere chiamato "onorevole". Prima di parlare di sanità e cittadini lombardi si sciacqui la bocca».

Così il senatore Salvini - o chi per lui - ha scritto sui suoi profili social per commentare il tanto discusso intervento alla Camera del 5 Stelle Ricciardi, che aveva semplicemente ricordato le mancanze della sanità lombarda nella gestione dell'emergenza Covid.

Vediamo quello che è sotto gli occhi di tutti: i numeri del contagio in Lombardia e come chi era ed è a capo del contrasto alla pandemia ha giustificato il proprio operato.

Per quanto riguarda la diffusione del coronavirus, non è possibile attribuirne la responsabilità, almeno in toto, ai vertici della regione Lombardia, pertanto, non rimane che valutare il loro operato in base a come tali vertici hanno affrontato l'emergenza.

A guidare le decisioni di quella regione sono stati e sono tuttora il presidente Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Giulio Gallera

Come hanno descritto e giustificato quanto da loro fatto finora per contrastare il contagio da coronavirus? Con il fatto di non essere responsabili, a prescindere.

Qualunque sia il problema o la criticità che venga loro indicata, Fontana e Gallera, immancabilmente, indicano qualcun altro a cui attribuire la colpa.

Un esempio?

Attilio Fontana, il 2 aprile:

«Regione Lombardia è una istituzione seria. Che agisce solo ed esclusivamente sulla base di riscontri scientifici.Sul tema dei test ‘rapidi’ ho più volte ribadito che stiamo verificando il valore effettivo di queste procedure. Un modo di agire che necessita di un lasso di tempo tale da rendere i risultati solidi, a fronte delle molte perplessità sollevate dalla comunità scientifica. Infatti, sul mercato esistono molti tamponi inaffidabili che creano false speranze ai cittadini. Le nostre indagini sono in fase di conclusione e speriamo di avere una risposta nelle prossime ore. Agiremo solo nella direzione che ci indica la scienza e non sugli umori o le sparate di sindaci che non perdono l’occasione per fomentare la polemica. Sindaci ai quali nelle sedi istituzionali queste risposte sono state più volte date.Per quanto riguarda invece mascherine e gli altri presidi siamo stati e continueremo ad essere i primi a segnalare il fatto che la Protezione civile nazionale, cui spetta il compito di gestire l’emergenza e garantire questi materiali, sia per buona parte inadempiente.Oltre a ciò la burocrazia di Roma ci impedisce di utilizzare le mascherine prodotte in Lombardia già ritenute conformi dal Politecnico di Milano. Per le RSA valgono le stesse considerazioni con l’aggiunta che, voglio ricordare al Sindaco Sala e agli altri, le stesse o sono private o ‘comunali’. Noi, per quanto possibile, siamo intervenuti e interveniamo. Spero che anche i Comuni abbiano incalzato i gestori e il Governo per dotarli di quanto necessario per metterle in sicurezza.Queste cose i sindaci le conoscono da settimane. Fingono di ignorarle evidentemente per calcolo politico. Noi non possiamo perdere continuamente tempo e sottrarlo alla attività prioritaria che è il contrasto al virus e la tutela della salute dei cittadini».


Queste, invece, alcune dichiarazioni di Giulio Gallera pubblicate da Il Giorno il 22 maggio:

«[Sulle RSA] dal 23 febbraio abbiamo comunicato quali misure andavano prese per garantire la sicurezza di pazienti e operatori. Le linee guida sono chiare. Spettava alle singole strutture organizzarsi per rispettarle. Il problema, ancora una volta, è che mascherine e altri dispositivi erano introvabili».«[Sui test sierologici] stiamo vivendo la prima pandemia dell'era globalizzazione. Tutti cercano certezze. E magari una patente d'immunità. Purtroppo non è possibile averla. Il test sierologico può essere fuorviante. Si può avere gli anticorpi [sic!] ed essere ancora positivi, oppure non avere gli anticorpi ma avere il virus in incubazione. La corsa al sierologico non ha alcun valore diagnostico. Serve solo a livello statistico».

Per leggere altre "perle" di Gallera questo è l'articolo:


In precedenza, tra i molti di cui si dovrebbe discutere, sono stati sottolineati soprattutto un paio di temi relativi all'operato della coppia Fontana Gallera: Rsa e test.

Per quanto riguarda le Rsa, l'ISS dal 1 febbraio al 14 aprile ha chiesto alle strutture per anziani in tutta Italia di partecipare ad un sondaggio in modo da verificare l'impatto che la Covid aveva avuto. Delle RSA lombarde, ha risposto al sondaggio il 39,3%: su 23.594 residenti, in quel periodo ne sono deceduti 3.045.

Già questi dati dovrebbero far drizzare i capelli, ma non a Fontana e a Gallera, come si è letto in precedenza. I due, tra l'altro, non sembrano neppure darsi pena delle scene da inferno dantesco che hanno descritto i parenti dei ricoverati in quelle strutture, a partire dal Pio Albergo Trivulzio.

Ma Fontana e Gallera non hanno nulla di cui rimproverarsi... se qualcosa è andato storto è colpa di altri: non di loro, non della Regione.


E sui test? Da settimane, ormai, è chiaro che i tamponi sono necessari per individuare i positivi e, soprattutto se asintomatici. Sono i soggetti che, a loro insaputa, diffondono il virus. Pertanto, devono essere individuati e messi in quarantena. È vero: ci sono situazioni in cui è possibile che un test non sia utile ma, statisticamente, aumentare il numero di test - è ormai stabilito - consente comunque  di limitare il contagio, specie in una regione dove il numero di positivi è ancora alto.

E dato che fare i tamponi è più complicato che fare i test sierologici, iniziare ad allargare il numero di quest'ultimi per poi mirare i tamponi sarebbe auspicabile. Invece, come abbiamo visto, la regione Lombardia  - dopo aver per prima parlato del patentino di immunità!!! - adesso fa di tutto per ostacolare la ricerca dei contagiati!

Questo, al riguardo, quanto pubblicava il Corriere alcuni giorni fa:

"In Lombardia sarà approvata oggi, salvo sorprese, l’attesa delibera che disciplina l’esecuzione dei test sierologici al di fuori dei programmi di screening pubblico (prevalentemente concentrati sugli operatori sanitari, i contatti dei casi sintomatici al termine della quarantena, ossia dopo 14 giorni, e chi ha avuto sintomatologia da Covid-19 a domicilio senza mai essere stato tamponato). «Il principio è che gli esami per individuare gli anticorpi IgM (infezione recente) e IgG (infezione passata) saranno liberalizzati per i datori di lavoro, le diverse categorie professionali, oppure all’interno di altri progetti comunitari, ma con paletti molto rigidi a tutela dell’attività del pubblico — spiega l’assessore alla Sanità Giulio Gallera —. Chi li vorrà eseguire potrà fare riferimento ai laboratori privati accreditati che però, contemporaneamente, dovranno impegnarsi a garantire anche l’esecuzione del tampone in caso di risultato positivo».La questione è sempre la stessa: chiunque risulta positivo al test sierologico deve sottoporsi anche al tampone. E di tamponi al momento non ce n’è per tutti vista la carenza di reagenti. Così se i laboratori privati vogliono buttarsi sui sierologici, lo facciano pure — è il ragionamento—a patto, però, di provvedere anche al successivo tampone. Regione Lombardia chiederà ai laboratori di continuare a garantire il numero attuale di analisi e, in caso di crescita dell’attività, di riservare al sistema sanitario tra l’80 e il 90% dei tamponi. Per il resto, liberi tutti. Non sono previste, in ogni caso, regole specifiche per i singoli cittadini. Regione Lombardia resta convinta che, al di fuori di progetti a scopo epidemiologico, il test sierologico non serva a nulla. Dopodiché chi lo vorrà fare a sue spese, potrà farlo, ma in caso di positività, per il tampone dovrà mettersi in coda".

Nel caso qualcuno si chieda dove stia il raziocinio in tutto ciò, basta far ricorso all'evidenza della logica. In base alle normative messe in campo nella fase 2, comuni, province e regioni possono di nuovo essere chiuse nel caso i numeri del contagio riprendano a salire. Ma se i contagiati non si cercano, quei numeri non saliranno... anche se i morti, poi, sarà difficile nasconderli.

Ma già fin d'ora è possibile dire che Fontana e Gallera dichiareranno di non esserne responsabili! 

E tutto questo sarebbe colpa del 5 Stelle Ricciardi?

Autore Marzio Bimbi
Categoria Politica
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