Dopo le dichiarazioni di Vivendi che ha detto di puntare all'acquisizione del 30% del titolo Mediaset, ma senza dire se poi avrebbe o meno lanciato un'OPA - al di là della convenienza, considerati i problemi legati al diritto di voto delle azioni in mano alla famiglia Berlusconi - per il controllo della maggioranza, le azioni delle televisioni di Berlusconi oggi sono arrivate a sfiorare un rialzo quasi del 25%, raddoppiando il loro valore rispetto a qualche settimana fa.
In merito alla vicenda Vivendi Mediaset, già nei giorni scorsi, si erano espressi alcuni ministri economici del governo oltre ad Agcom, minacciando ritorsioni nel caso fosse venuta meno l'italianità del titolo.
A questa litania, si è aggiunto quest'oggi anche il neo ministro degli Esteri Angelino Alfano che, trovandosi a Parigi per un incontro con il ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault, ha voluto far saper alla stampa che era "molto preoccupato" per la scalata Vivendi su Mediaset.
La dichiarazione è stata ripresa e pubblicata, tra l'altro, da Reuters che ha riportato anche la seguente frase lapidaria del ministro Alfano: "Ha un impatto sull'intero sistema italiano non su una sola società."
Di per sé, una sciocchezza simile non varrebbe neanche la pena di menzionarla, ma è il fatto di chi l'ha detta che fa notizia. Alfano di ministeri ha già dimostrato di capirci poco, figuriamoci di economia. Quindi, se si mette a disquisire pure in quel campo, è giusto farlo sapere, perché ciò contribuirà, in ogni caso, a mettere di buon umore chiunque.
Infatti, come possa impattare sul sistema italiano il fatto che Mediaset sia posseduta da Berlusconi invece che da Bolloré è un mistero, Alfano non lo ha spiegato. Al limite, l'unico rischio sarebbe quello che Mediaset iniziasse anche a fare dei programmi che meritino pure di esser visti!
Ma non solo. Perché Alfano pensa che Mediaset sia strategica per l'Italia, quando invece lo stesso Bolloré ha acquisito la maggioranza di Telecom Italia senza che lui avesse niente da obiettare? Telecom possiede la principale rete di collegamenti terresti per le comunicazioni via cavo che è utilizzata, tra l'altro, dalle stesse istituzioni di governo.