L'esplosione avvenuta martedì dei cercapersone di molti appartenenti ad Hezbollah non è dovuta ad una operazione di hackeraggio software. Dopo che varie fonti a conoscenza di quanto accaduto hanno messo insieme i vari tasselli del puzzle, l'esplosione dei "pager" è potuta avvenire perché il Mossad, l'agenzia di spionaggio israeliana, ha piazzato una carica esplosiva all'interno di 5.000 dispositivi importati dal movimento libanese mesi prima.
I cercapersone AP-924 della taiwanese Gold Apollo non sono stati prodotti a Taiwan. L'azienda, in un comunicato, ha reso noto che i prodotti venduti a Hezbollah sono stati prodotti, su licenza, in Ungheria, dalla società BAC Consulting, con sede a Budapest.
La sede legale della BAC Consulting non sembra però avere una sede fisica all'indirizzo indicato dalla società. La CEO di BAC Consulting, Cristiana Barsony-Arcidiacono, dal suo profilo LinkedIn sostiene di aver lavorato come consulente per varie organizzazioni, tra cui l'UNESCO, ma sembra irrintracciabile. Anche il sito di produzione dell'azienda è un mistero. Anche il sito web, adesso, non risponde.
Fonti libanesi indicano in 3mila il bilancio delle vittime, ma il numero dei morti a seguito dei feriti in gravi condizioni, indicati in centinaia, potrebbe crescere rispetto ai 9 finora dichiarati ufficialmente.
Hezbollah ha affermato che continuerà a sostenere la resistenza del popolo palestinese, annunciando una "punizione" nei confronti di Israele a seguito dell'attentato terroristico. Un discorso del leader del movimento, Hassan Nasrallah, è stato annunciato per domani.