minipensieri

  • Non può proprio farne a meno: mente sapendo di mentire. Dopo Enrico #staisereno  e  le province abolite ora afferma che chi al referendum vota NO esplicitamente dice no al superamento del bicameralismo perfetto, no alla riduzione del numero dei parlamentari, no al contenimento del costo delle istituzioni, no alla soppressione del CNEL, no alla revisione del Titolo Quinto della Costituzione e non può poi lagnarsene. Non è così e lo sa: chi vota No dice no all'approvazione del testo della legge costituzionale che di quello tratta, anche se ne approva le buone intenzioni non ne approva metodo e merito. Il quesito referendario chiede semplicemente di approvare o non approvare quel testo di legge costituzionale. Non bastandogli il tentativo di trarre in inganno i cittadini proponendo il quesito così com'è, mente su qual'è la domanda.
    E mente quando afferma che se vince il NO avremo una Costituzione obsoleta per altri trent'anni o per l'eternità. Se davvero vuole migliorare la Costituzione, se vince il NO accetta la sconfitta politica e si mette subito a lavorare per trovare una legge condivisa approfittando di tutte le discussioni finora emerse. Se invece vuole la sua riforma e nessun'altra ostacolerà sine die ogni tentativo di modifica.