Come psicologa cognitivo-comportamentale andrò ad esporre l'effetto delle droghe sullo sviluppo e maturazione del cervello.

L’esposizione alle droghe durante l’adolescenza, periodo in cui lo sviluppo dei neuroni é ancora in corso, può alterare i processi di maturazione del cervello. La maturazione cerebrale comporta una modulazione continua delle strutture e delle reti neurali (neuroplasticità) con una rimodellazione anche dei sistemi neurobiologici della gratificazione e del controllo degli impulsi ed un contemporaneo adattamento dei processi cognitivi e di apprendimento, che saranno fondamentali nel futuro per l’interpretazione della realtà, per poter affrontare i percorsi di vita e sviluppare la propria autonomia.

Il cervello comincia la sua maturazione acquisendo gli stimoli del mondo esterno a partire dalla nascita, ma completa tale processo tra i 20 e i 21 anni con importanti variabili individuali. Durante tutto questo processo le cellule cerebrali sono particolarmente sensibili e la loro fisiologia e naturale maturazione può venire facilmente alterata e deviata dai forti stimoli provenienti dall’esterno, quali per l’appunto quelli prodotti dalle droghe e dall’alcol.

Mentre le cellule cerebrali maturano e le relazioni tra esse si consolidano, la persona sviluppa sempre di più la sua personalità e il suo funzionamento mentale. Le alterazioni che queste sostanze sono in grado di provocare nel cervello degli adolescenti danneggiano importanti e delicati meccanismi neuropsichici all’interno di un sistema nervoso in piena maturazione, creando, oltre a documentabili danni fisici, anche il persistere di percezioni alterate del proprio essere e del mondo esterno, portando ad interpretare in modo distorto la realtà e le emozioni. Queste percezioni vengono memorizzate dall’individuo creando quindi una distorsione cognitiva che può permanere per moltissimo tempo se non addirittura per tutta la vita, condizionando il “sentire”, il “pensare”, il “volere” e, in ultima analisi, il proprio comportamento. Anche il funzionamento cognitivo dell’individuo, il suo grado di consapevolezza, la capacità di analizzare, riconoscere ed affrontare i problemi della vita, la motivazione verso i normali obiettivi quotidiani, i processi di apprendimento oltre che il quoziente intellettivo, subiranno delle alterazioni.

Attraverso le neuro immagini é emerso che l’uso prolungato di sostanze psicoattive provoca un’alterazione del volume di sostanza grigia (che sembra corrispondere ad una compromissione del funzionamento neuropsicologico) e danneggia la sostanza bianca (rallentando quindi la comunicazione neuronale). Si può verificare quindi un invecchiamento precoce del cervello con sintomi simili alle demenze presenti nelle persone anziane (demenza di Alzheimer), sindromi neurologiche, malattie cerebrovascolari ed un aumentato rischio di ischemie ed emorragie cerebrali.

I danni quindi che queste sostanze sono in grado di produrre nel cervello di ragazzi e adolescenti, si parla quindi della fascia d’età di popolazione che ci preoccupa di più, scardinano importanti e delicati sistemi neuropsicologici all’interno di un sistema cerebrale in piena maturazione, creando un persistere di percezioni alterate del proprio essere e del mondo esterno.