Francesco Panzera è un professore di matematica e fisica, oltre che vice preside, del liceo scientifico Zaleuco di Locri, all’alba degli anni ottanta, epoca in cui la Calabria diviene lo snodo del narcotraffico italiano e il sud cessa di essere il serbatoio dei vecchi valori, travolto dai nuovi vizi. Perché poi il nostro mezzogiorno dovesse rimanere al palo, quando aveva tutti i numeri per sciogliersene, rimane un grande interrogativo. Le mafie, si dirà. Certamente esse erano e sono un problema, ma hanno infiltrato tutto il mondo e, in Italia, non hanno risparmiato alcun territorio.

Ciccio, come lo chiamavano gli amici, aveva dichiarato guerra ai paradisi artificiali senza mezzi termini, desolato per la rovina della gioventù che gli sfilava sotto gli occhi. Peraltro, non nascondeva la delusione per l’ acquiescenza popolare al degrado imperante. Domenica 10 dicembre 1982 l’impegnato docente torna da una gita per funghi, ma sulla porta di casa viene freddato e non si saprà mai da chi.

Rimaniamo in zona, paese di Bianco, tornando nel mondo del calcio che già visitammo parlando di Denis Bergamini, nella puntata di Radio Caffè Criminale https://youtu.be/oCbklKADwac


Vincenzo Cotroneo non è ai livelli di Denis, che stava arrivando alla massima serie quando morì nel 1989, ma, dopo un passaggio nelle giovanili di Torino, naviga bene nei campionati dilettantistici, in varie squadre: fino ad stanziarsi, a ventotto anni, nel team di Locri, mentre col padre conduce l’attività di imbianchino, dirige un circolo sportivo e prepara le nozze. Il 18 marzo 2006 sta rientrando a casa in auto, quando qualcuno gli spara diversi fatali colpi di pistola e fucile.

Un crimine così eclatante ai danni di uno sportivo era un’assoluta novità e ricordava fatti colombiani. Il ragazzo doveva rendere testimonianza di lì a poco, su alcuni strani giri dell’ambiente sportivo. Si cercò di collegare il delitto a quello di Francesco Fortugno, medico e vice presidente del Consiglio regionale, avvenuto il 16 ottobre 2005 nella stessa città, ma non si pervenne ad alcun risultato.

Voliamo al nord e a ritroso nel tempo, nella prospera Milano, dove vive e lavora il diabetologo Roberto Klinger, 67 anni, ucciso mentre metteva in moto l’auto vicino a casa,  il 28 febbraio 1992. Il caso viene archiviato poco dopo, salvo riemergere in cronaca un paio d’anni fa.

Per molto tempo si è detto che Panzera fosse stato eliminato per il suo impegno contro i venditori di morte, Cotroneo perché avrebbe testimoniato su fanghiglie criminal/calcistiche e Klinger in quanto la sua dirittura morale avrebbe dato fastidio a una certa medicina ufficiale.

La gloria mundi però transit anche per le figure eroiche. Si è detto che, in fondo, Panzera portasse avanti una battaglia sostanzialmente morale, destinata al fallimento e che nessun timore incuteva ai potenti boss; che Cotroneo forse si era invaghito della donna sbagliata, compagna sì, di un malavitoso, che però si sarebbe adontato per motivi passionali e null’altro.

Quanto al professore, dopo aver declassato il suo omicidio a sgangherata vendetta di un collega psichicamente instabile che si riteneva da lui danneggiato, ora viene fuori un complesso intrigo tra servizi segreti e cliniche “speciali”, da fonti legate ai NAR, quelli di Valerio Fioravanti, per intenderci: il fascista hard che, per chi non lo sapesse, ora collabora con Il Riformista e tifa Biden per il suo impegno contro la pena capitale.