Nella riunione dei dirigenti palestinesi che si è tenuta lunedì a Ramallah, il presidente dell'ANP Mahmoud Abbas ha apertamente accusato Hamas di essere responsabile dell'attentato contro il primo ministro Rami Hamdallah ed il capo dell'intelligence Majid Faraj della scorsa settimana a Gaza, aggiungendo che per questo prenderà provvedimenti nei suoi confronti.

Quali siano tali misure, Abbas non lo ha specificato, ma è difficile credere che per colpire Hamas non finiranno poi per colpire la popolazione palestinese residente a Gaza, anche se lo ha escluso.

Mahmoud Abbas ha accusato Hamas di sabotare gli sforzi per la riconciliazione tra le due fazioni, buttando a mare il lavoro di mesi, senza che alcun risultato sia stato ottenuto.

Abbas ha aggiunto che non attenderà i risultati delle indagini di Hamas sull'attentato "perché sappiamo che loro ne sono gli autori", perché gli omicidi non sono nuovi ad atti simili... ma il tentativo avrà conseguenze.

Abbas ha detto che Hamas sta cooperando con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per distruggere il progetto nazionale di indipendenza palestinese, perché loro vogliono realizzare uno Stato a Gaza.

Un disegno che si sposa - sempre secondo il presidente dell'ANP - a quello degli Stati Uniti che, con la separazione tra Cisgiordania e Gaza, otterrebbero che non nascesse di fatto uno Stato palestinese. Disegno, tra l'altro alimentato dal riconoscimento da parte di Trump di Gerusalemme come capitale di Israele e dal taglio degli aiuti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il lavoro e il soccorso dei profughi della Palestina, UNRWA.

Abbas ha poi attaccato l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, David Friedman, definendolo "figlio d'un cane", un colono che sostiene gli insediamenti, per aver dichiarato che Israele li stava costruendo nel proprio territorio e non in zone occupate.