Steven Zhang aveva fatto da garante per una obbligazione che è poi risultata inadempiente. I creditori gli hanno fatto causa e un tribunale di Hong Kong ha stabilito che li deve risarcire per 255 milioni di dollari oltre gli interessi.
Zhang si era opposto alla richiesta dichiarando che le sue firme, sei, sui documenti che supportavano la garanzia fossero false. Secondo la sentenza così non è e il verdetto dà ai creditori la possibilità di rivendicare dal presidente dell'Inter quanto da loro richiesto.
La nuova tegola va a sommarsi a quella che già vede Zhang impegnato in una causa civile intentata dalla China Construction Bank che ha chiesto di invalidare una rinuncia (del febbraio 2019) allo stipendio percepito come presidente dell'Inter da parte di Zhang, per aiutare alcuni creditori a recuperare una parte dei soldi da lui dovuti.
Inoltre, anche Suning è nel mirino di altri creditori, tra cui la Bank of Shanghai e la Guangdong Huaxing Bank, che chiedono il pagamento immediato di obbligazioni ormai scadute.
La domanda che chiunque può porsi in questo momento è molto semplice: possono Zhang figlio e padre (quest'ultimo però mai più interessatosi all'Inter da un paio d'anni) continuare a gestire una squadra di calcio come quella nerazzurra che ogni tre o quattro mesi richiede impegni finanziari per decine di milioni di euro e la cui redditività è pari a zero?