Il 29 gennaio 2024 si tiene a Roma il Vertice Italia-Africa con la maggior parte degli eventi in programma. Il vertice - organizzato dal governo italiano- è cominciato ufficialmente il 28 gennaio con la Cena offerta dal Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella al Quirinale. Il Presidente ha ricevuto i leader di 25 paesi africani alla presenza del Presidente del Consiglio Meloni, del Ministro degli Esteri Tajani, dei vertici Ue: von der Leyen, Metsola e Michel, il Presidente dell’Unione Africana Azali Assoumani, il Presidente dell’Unione Africana Azali Assoumani, il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki, il vicesegretario generale dell’Onu, Amina Jane Mohammed, la direttrice del FMI, Kristina Georgieva e il Segretario di Stato Vaticano Parolin. Il Presidente Mattarella ha detto: “L’intendimento e l’auspicio sono quelli di poter realizzare, dopo il dialogo intenso avviato negli anni scorsi con le conferenze ministeriali Italia-Africa un rapporto ancora più forte e strutturato tra il continente africano e il nostro Paese”. 


Ha preso  il via alle 10:00 del 29 gennaio la riunione plenaria del Vertice Italia-Africa nell'Aula di Palazzo Madama. Dopo l'intervento di saluto del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha preso  la parola il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Sono seguiti gli interventi del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della 

Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani; del Presidente dell’Unione Africana, Azali Assoumani; del Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki; del Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola; del

Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel; del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen;

del Vice Segretario Generale dell’ONU, Amina Jane Mohamme. 

Al termine, i lavori sono proseguiti con le seguenti Sessioni tematiche: Economic and Infrastructural Cooperation; Food Security; Energy Security and Transition; Vocational training and culture; Migration Mobility and Security Issues.


Il Piano Mattei che il governo italiano vuole realizzare in Africa è costituito da progetti da realizzare nei seguenti ambiti:

Istruzione e formazione: il Piano si occuperà degli interventi che si prefiggono di promuovere la formazione e l’aggiornamento dei docenti, l’adeguamento dei curricula, l’avvio di nuovi corsi professionali e di formazione in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro e la collaborazione con le imprese, coinvolgendo in particolare gli operatori italiani e sfruttando il ‘modello’ italiano di Piccola e Media Impresa.

Agricoltura: gli interventi saranno finalizzati a diminuire i tassi di malnutrizione; favorire lo sviluppo delle filiere agroalimentari; sostenere lo sviluppo dei bio-carburanti non fossili. In questo quadro noi riteniamo fondamentali lo sviluppo dell’agricoltura familiare, la salvaguardia del patrimonio forestale e il contrasto e l’adattamento ai cambiamenti climatici tramite un’agricoltura integrata.

Salute: si punta a  sistemi sanitari, migliorando l’accessibilità e la qualità dei servizi primari materno-infantili; a potenziare le capacità locali in termini di gestione, formazione e impiego del personale sanitario, della ricerca e della digitalizzazione; sviluppare strategie e sistemi di prevenzione e contenimento delle minacce alla salute, in particolare pandemie e disastri naturali.

Energia: l’energia è uno dei settori centrali del Piano. L’obiettivo è quello di rendere l’Italia un hub energetico, un vero e proprio ponte tra l’Europa e l’Africa. Sarà ovviamente centrale il nesso clima-energia, come ad esempio a tutti gli interventi che verranno portati avanti per rafforzare l’efficienza energetica e l’impiego di energie rinnovabili con azioni volte ad accelerare la transizione dei sistemi elettrici, in particolare per la generazione elettrica da fonti rinnovabili e le infrastrutture di trasmissione e distribuzione. È un impegno che ricomprenderà anche lo sviluppo in loco di tecnologie applicate all’energia anche attraverso l’istituzione di centri di innovazione, dove le aziende italiane potranno selezionare start-up locali e sostenere così l’occupazione e la valorizzazione del capitale umano.

Acqua: una risorsa preziosissima, la cui scarsità in Africa rappresenta uno dei principali fattori di insicurezza alimentare, conflittualità e spinta alla migrazione. In questo quadro gli interventi riguarderanno: la perforazione di pozzi, alimentati da sistemi fotovoltaici; la manutenzione dei punti d’acqua preesistenti; gli investimenti sulle reti di distribuzione; e le attività di sensibilizzazione circa l’utilizzo dell’acqua pulita e potabile. Tutti questi pilastri sono interconnessi tra loro con gli interventi sulle infrastrutture, generali e specifiche su ogni settore di intervento.

Obiettivo del vertice è quello di presentare ai paesi africani una visione che punti allo sviluppo dell’Africa. L’Italia vuole avere un approccio da pari a pari con l’Africa per crescere insieme. Per il governo italiano si pone la necessità di un approccio nuovo nei confronti dell’Africa, non predatorio, non paternalistico ma neanche caritatevole. Un approccio da pari a pari per crescere insieme. I vantaggi sono innumerevoli in quanto tutto ciò che avviene in Africa coinvolge l’Italia: dalle migrazioni alla sicurezza fino alle catene di approvvigionamento. Dal vertice mancano proprio i paesi dove con la regia russa si è tenuto un colpo di stato: Mali, Sudan, Niger e Burkina Faso. Ma manca anche la Nigeria, paese più legato alla Gran Bretagna.