I curdi si ritirano da Serêkaniyê (Ras al-Ain), ma proseguono i combattimenti nel resto del Rojava
Nel pomeriggio di domenica 20 ottobre, il portavoce delle Forze Democratiche della Siria (FDS), Kino Gabriel, ha rilasciato una dichiarazione in cui annunciava che nell'ambito dell'accordo relativo alla tregua concordata tra Turchia e Usa, tutte le unità combattenti curde si sono ritirate dalla città di Serêkaniyê (Ras al-Ain). Dalla città sono stati evacuati anche i feriti e i civili, nel timore di ritorsioni da parte dell'esercito turco che ora la sta occupando.
Ma questo non ha fermato però i combattimenti, con i turchi che spostano le loro forze verso il nordest della Siria, da dove vengono comunicati massicci concentramenti di truppe.
Nella notte, più ad ovest, a Girê Spî (Tall Abyad) si sono registrati scontri tra curdi e milizie islamiste, appoggiate dall'aviazione turca intervenuta nella vicina località di Cirin.
Nella stessa zona, anche nella mattinata di lunedì, continuano gli scontri, con l'esercito di occupazione che sta attaccando alcuni villaggi, mentre nella notte l'aviazione turca ha bombardato il villaggio Um Işib tra Dirbêsiyê (al-Darbasiyah) e Serêkanîyê (Ras al-Ain).
Questa mattina si è avuto un nuovo tentativo di evasione di familiari di prigionieri dell'Isis, 46 donne e 56 bambini, che hanno cercato di fuggire dal campo Hol, ma sono state fermate dalle forze di sicurezza.
Intanto i curdi hanno lanciato appelli alla comunità internazionale perché si attivi per una verifica delle armi utilizzate dalla Turchia in Rojava.