"Non mi interessano automobili, né case di lusso, né voglio diventare vecchio accumulando fortune. L’Italia mi interessa perché posso imparare certe cose direttamente sui libri. [...] Sono qui per leggere Gramsci in lingua originale".
Il 19 febbraio 1954 nasce in Brasile, a Belem, Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira. Socrates diviene un grande calciatore ed è il capitano del Brasile ai mondiali del 1982.
Ma Socrates è molto più che un giocatore, lui è anche un medico del popolo, un poeta e un vero rivoluzionario, sempre dalla parte degli ultimi e dei dimenticati. Negli anni della dittatura nel suo Paese attua la cosiddetta "democrazia coritnhiana", ancora oggi ricordata come una delle più potenti azioni di dissenso nei confronti dei militari al potere.
Socrates, rinominato anche "il dottor Guevara del futebal", muore nel 2011 e rimane celebrato come l'emblema dello sportivo attivo anche nel sociale, dell'uomo che sceglie di impegnarsi contro le ingiustizie, dell'essere umano che mette i suoi ideali davanti alle comodità del suo essere famoso e celebrato.
A chi blatera che ognuno debba rimanersene al proprio posto, a chi ripete come un disco rotto che un calciatore debba pensare solo a vincere e a correre dietro un pallone, a chi pontifica che i cantanti, i personaggi famosi e gli artisti non debbano esporsi, raccontategli chi era Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira.