Non credo di essere il solo a dolermi e ad amareggiami per il livello di imbarbarimento che sempre più emerge dalla lettura dei quotidiani e dall’ascolto di radio e televisione.
Una rassegna di miseria culturale, intellettuale, sociale che si è incuneata ormai nel nostro quotidiano con una tossicità che appare incontenibile.
Campagne di odio, di razzismo, di intolleranza, che si traducono in insulti, minacce, aggressioni, manipolazione della realtà.
Non penso che sia colpa solo dell’ascesa al potere di leghisti e grillini, anche se non ho dubbi che proprio loro stiano contribuendo a questo imbarbarimento con un bel carico da 11.
Quando il ministro dell’interno aizza contro i diversi gli acefali che lo stanno ad ascoltare, definendo in “crociera” i migranti accalcati su gommoni fatiscenti, o ostentando il suo disprezzo per i Rom bollati come “sacca parassitaria”, ho il sospetto che sia proprio lui il primo ad alimentare i ricettacoli di miseria culturale, intellettuale, sociale, presenti nel nostro Paese.
E poiché la madre degli acefali è sempre incinta questo imbarbarimento trova di continuo terreno fertile su cui fare presa.
Così come perseguire meschini obiettivi elettorali, istigando al disprezzo ed all’odio e fottendosene delle dolorose conseguenze che ne possono scaturire è da ottusi ed irresponsabili.
Anche perché è inevitabile che persone mediocri, pur di mettersi in luce agli occhi del loro “capitano”, non esitino a compiere atti insensati o ad assumere comportamenti di servile adesione.
Estromettere dalla mensa scolastica 200 bambini, colpevoli di essere figli di immigrati, come è avvenuto a Lodi per disposizione del sindaco leghista, Sara Casanova, è un atto asociale di una crudezza imperdonabile.
Non meno grave, però, che un rappresentate delle Istituzioni, il ministro dell’interno, abbia espressa approvazione per la scriteriata decisione del sindaco, a dispetto dei molti lodigiani che, in poche ore, hanno raccolti oltre 140.000 euro per far sì che quei bambini potessero accedere alla mensa insieme ai loro compagni.
Mi domando: è questo l’insegnamento di barbaria che i nostri rappresentanti delle Istituzioni vogliono impartire alle nuove generazioni?
Ma l’imbarbarimento si spinge oltre.
Proprio mentre si blatera di sicurezza per tutti, fino ad escogitare la prospettiva di un italico far west in cui ogni individuo potrà armarsi a suo piacimento, nelle strade si permette, invece, che squadracce di rabbiosi impuniti diano la caccia a chiunque abbia tratti somatici o colore della pelle diversi.
È di oggi la notizia che in piena notte nel centro di Morbegno, provincia di Sondrio, un giovane senegalese, residente il Italia da oltre 10 anni, mentre si recava al lavoro in un panificio della zona sia stato insultato prima ed aggredito poi da due giovani locali riportando ferite che hanno richiesto il ricorso al pronto soccorso.
Ai due aggressori non mi risulta sia ancora pervenuto il messaggio di complimenti da parte del ministro dell’interno … ma forse solo perché impegnato in una visita al Cremlino.
Io a questa maratona verso l’imbarbarimento non partecipo e sono certo di non essere il solo!