Cresce l'interesse verso le cellule staminali cordone ombelicale, soprattutto per quanto concerne il loro impiego in campo medico, ma che cosa sono in realtà queste cellule? E per cosa si contraddistinguono?

Le specificità delle cellule staminali sono:

- manca loro un'identità funzionale, ecco perché sono cellule indifferenziate;
- possono generare altre cellule staminali, ossia possono rinnovarsi autoreplicandosi;
- possono generare tutte le cellule costitutive di una persona adulta[1].

Le cellule staminali sono dotate di una notevole capacità di differenziazione. Distinguiamo:

- staminali totipotenti: riescono a dar vita a ogni cellula di cui si compone una persona adulta, anche le cellule degli annessi extraembrionali (placenta);
- staminali pluripotenti: sono capaci di creare tutte le cellule di una persona adulta,tranne quelle degli annessi extraembrionali;
- staminali multipotenti: riescono a creare varie cellule di una sola specifica funzione come le cellule ematopoietiche (staminali del sangue in grado di originare tutte le cellule ematiche tranne quelle del cervello).

La classificazione delle staminali dipende anche dal luogo in cui nascono, pertanto avremo le staminali:

- embrionali: sono nell’embrione[2] e sono pluripotenti. Per raccogliere le cellule staminali, l’embrione va distrutto, da qui scaturiscono gravi dilemmi di natura etica;
- cordonali ombelicali: si trovano nel sangue del cordone ombelicale e sono multipotenti. Si prelevano in modo indolore e sicuro, sia per mamma sia per neonato, e usarle non ha conseguenze di natura morale come, al contrario, per le staminali dell'embrione;
- adulte: presenti virtualmente in ogni tessuto e organo di un adulto. Le staminali adulte principali, clinicamente, sono le ematopoietiche (creano le cellule ematiche), le mesenchimali (creano altri tipi di cellule come le adipose e le cartilaginee)[3].

Essendo virtualmente in grado di originare ogni organo e tessuto umano, le cellule staminali sono a tutti gli effetti, un patrimonio biologico preziosissimo.

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
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Note bibliografiche

  1. Thomson, J.A., et al., Embryonic stem cell lines derived from human blastocysts. Science, 1998. 282(5391): p. 1145-7.
  2. Menendez, P., et al., Human embryonic stem cells: potential tool for achieving immunotolerance? Stem Cell Rev, 2005. 1(2): p. 151-8.
  3. Ikada, Y., Challenges in tissue engineering. J R Soc Interface, 2006. 3(10): p. 589-601.