Quando la cascina è donna… 45° Lenzuolo SOSpeso
In Cascina l’incontro fra due percorsi artistici …
Lo studio d’Arte e Immagine Reccagni, all’interno dell’happening “ Land Art in Cascina “ ha aderito al progetto “Lenzuolo SOSpeso” dell’artista Silvia Portaluppi. Il progetto “Lenzuolo SOSpeso”, è un progetto che si sviluppa come un sequel di performance collettive a cui sono chiamati tutti coloro che frequentano spazi sociali, culturali o d’arte. I partecipanti danno il loro contributo ricamando e richiamando con un filo rosso i nomi propri o delle donne vittime di soprusi o violenze, un filo rosso per ricordare e affermare, simbolicamente e non solo, che le donne ci sono e che il loro impegno contro la violenza di genere non verrà mai a mancare. In una società che corre sempre più in fretta, dove l’indignazione per una donna violata ha una durata piuttosto breve, con questa performance si invitano le persone soffermarsi per dedicare del tempo al ricamo, tempo che ben si coniuga con momenti di riflessione e meditazione.
All’interno dell’evento “Land Art in Cascina” a Lodi, ideato dall’architetto Angelo Reccagni, svoltosi in un cascinale del lodigiano, (consistente in una esposizione di lenzuola matrimoniali dipinte da pittori lodigiani, stese su corde sostenute da pali e forcelle di legno) i partecipanti, artisti e pubblico, si sono inseriti nel percorso del progetto “Lenzuolo SOSpeso”, realizzando un proprio lenzuolo. Un lenzuolo, chiamato “lenzuolo delle rimembranze”, un lenzuolo che, vuole essere un segnale, per attirare l’attenzione sul presente e sul passato delle tante cascine che caratterizzavano e caratterizzano il lodigiano, ovvero, di quelle scomparse e di quelle che andranno, inesorabilmente, anch’esse a scomparire. Un lenzuolo che vuole metaforicamente associare la cascina al concetto di donna, di donna vittima, alla luce anche di un destino che purtroppo, a volte, in un certo senso, le unisce. Un concetto, quello dell’associazione donna-cascina che così viene spiegato dal curatore dell’evento :
Quando il concetto di “dio” cominciò ad apparire fra gli umani, esso era ben diverso dal concetto attuale, il primo “dio” era femmina; cosa oggettivamente naturale perché se “dio” è il creatore di tutto, chi meglio della donna può rappresentare la creazione di una vita e prendersi cura della sua creatura. Nella terra, quindi, gli antichi umani vedevano una delle manifestazioni del “dio” femmina, poiché nella veste dell’elemento “Terra”, ci accoglie, ci nutre e ci fornisce tutto quello che ci serve per sopravvivere. Quindi Terra, quindi Madre, quindi Donna.
E se la Terra è il primo ed indispensabile elemento che consente la vita all’uomo, va da se, che non è da meno, considerare anche la nascita e la crescita di un rapporto fra l’uomo e la terra. Rapporto che si concretizza nella attività agricola dell’uomo, una sorta di prendersi cura della terra, iniziata con il primitivismo, proseguita con le prime fattorie e sfociata (per quello che riguarda il nostro territorio) nelle Cascine. Pertanto, la Cascina, rappresenta, in un certo senso, quanto di più vicino e sintonico alla Terra possiamo trovare. Storicamente, l’attività della Cascina, grazie al virtuoso rapporto instauratosi fra l’uomo e la Terra, ha concretizzato il concetto di Madre Terra, cioè di quell’elemento inizialmente spirituale e successivamente materiale che accoglie, nutre e fornisce tutto quello che serve agli umani per sopravvivere. Purtroppo, a partire dagli anni sessanta, iniziano dei cambiamenti nel campo e principalmente assistiamo ad uno scadimento del rapporto Uomo-Terra.
Con gli anni sessanta, nasce la cosiddetta società dei consumi di massa, inizia la meccanizzazione dell’agricoltura, l’avvento di nuovi criteri e nuove tecniche nelle colture, sino ad arrivare, nel corso degli anni alla produzione e commercializzazione dei prodotti della Terra, non più legati alle loro realtà locali ma estese a livelli addirittura mondiali. Inizia così lo spopolamento delle campagne, l’avvento di nuovi stili di vita e la lenta, ma sistematica sparizione di tantissime Cascine. Spiace, ma è quanto avviene nella campagna lodigiana, infatti, percorrendola, risulta inevitabile imbattersi in tante cascine diroccate o il ritrovarsi di fronte a nuovi insediamenti residenziali o industriali, posti su aree un tempo occupate dalle cascine. Siamo difronte a documenti, a vere e proprie pagine di storia che sistematicamente vanno scomparendo e nel contempo, siamo sempre più sommersi da un territorio che evidenzia un nuovo rapporto Uomo – Terra, cioè quello dell’uomo che non porta alcun rispetto alla Terra … alla Terra Madre ... alla sua Madre …
Appuntamento con il 45° Lenzuolo SOSpeso:
sabato 22 aprile 2022, ore 18, Piazzale Loreto, Milano
performance con l’artista SILVIA CAPILUPPI nell’ambito dell’evento PERFORMA 22